La FDA statunitense ha concesso la designazione di farmaco orfano a rilzabrutinib, un nuovo e avanzato inibitore orale, reversibile della tirosin-chinasi di Bruton (BTK), in fase di sperimentazione, per due malattie rare: l’anemia emolitica autoimmune da anticorpi caldi (wAIHA) e la malattia correlata alle immunoglobuline G4 (IgG4-related disease o IgG4-RD).
Si tratta di due patologie per le quali attualmente non è disponibile alcun trattamento approvato.
La FDA concede la designazione di farmaco orfano a terapie in fase di sperimentazione per malattie o condizioni mediche rare che colpiscono meno di 200.000 persone negli Stati Uniti.
“La designazione di farmaco orfano per queste due patologie rare immuno-mediate conferma il nostro costante impegno nello sviluppare potenziali farmaci first e best in class per malattie rare che presentano un bisogno medico insoddisfatto – commenta Karin Knobe, Global Head of Development, Rare Diseases Sanofi- La nostra continua esplorazione di rilzabrutinib in molteplici indicazioni dimostra che crediamo sia nel suo potenziale di modulazione di diversi meccanismi immunologici, sia nel continuare a supportare le opzioni di trattamento, indipendentemente dalla rarità della patologia.”
Rilzabrutinib è attualmente in fase di revisione regolatoria negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in Cina per il suo potenziale impiego nella trombocitopenia autoimmune (PTI). La data prevista per la decisione della FDA in merito a questa patologia, che ha ottenuto la designazione fast track, è il 29 agosto 2025. Rilzabrutinib ha anche ricevuto la designazione di farmaco orfano per la trombocitopenia autoimmune negli Stati Uniti, nell’UE e in Giappone.
I risultati clinici a supporto della FDA nella designazione di rilzabrutinib come farmaco orfano
Uno studio di fase 2b focalizzato sull’anemia emolitica autoimmune da anticorpi caldi (wAHIA), presentato al Congresso 2024 dell’American Society of Hematology (ASH), ha dimostrato come il trattamento con rilzabrutinib mostri risultati clinicamente significativi sul tasso di risposta e sui marcatori di malattia.
Nei pazienti affetti da malattia correlata alle immunoglobuline G4 (IgG4-RD), i risultati di uno studio di fase 2a hanno dimostrato che il trattamento con rilzabrutinib per 52 settimane ha portato a una riduzione della riacutizzazione della malattia (disease flare), di altri marcatori di malattia e ad una riduzione dei glucocorticoidi. Risultati più dettagliati saranno condivisi prossimamente in sede di congresso medico. Il profilo di sicurezza di rilzabrutinib in entrambi gli studi è stato coerente con gli studi precedenti.
Il farmaco
Rilzabrutinib è un inibitore orale, reversibile della tirosin-chinasi di Bruton (BTK), in fase di sperimentazione, potenziale trattamento first-in-class e best-in-class di diverse malattie immunomediate. La tirosin-chinasi di Bruton, espressa nei linfociti B, nei macrofagi e in altre cellule immunitarie innate, svolge un ruolo cruciale nel processo infiammatorio e in molteplici altri processi patologici immunomediati.
Grazie all’applicazione della tecnologia Tailored Covalency di Sanofi, rilzabrutinib può inibire selettivamente il bersaglio della tirosin-chinasi di Bruton e, allo stesso tempo, ridurre potenzialmente il rischio di effetti collaterali off-target. Grazie alla sua capacità di modulare diversi meccanismi immunologici, rilzabrutinib rappresenta un’importante speranza per il trattamento di molteplici indicazioni cliniche.
L’anemia emolitica autoimmune da anticorpi caldi (wAIHA)
L’anemia emolitica autoimmune da anticorpi caldi (wAIHA) colpisce ogni anno da 1 a 3 persone ogni 100.000 negli Stati Uniti. È una rara malattia autoimmune nella quale gli autoanticorpi portano alla distruzione prematura dei globuli rossi dell’organismo (emolisi).
Le persone affette da wAIHA possono sperimentare affaticamento debilitante, tromboembolismo, vertigini, palpitazioni e mancanza di respiro, poiché il tasso di produzione di nuovi globuli rossi nel midollo osseo non riesce a compensarne abbastanza rapidamente la distruzione prematura.
La IgG4-RD
La IgG4-RD colpisce ogni anno circa 8 pazienti adulti su 100.000 ed è una condizione fibro-infiammatoria cronica rara, progressiva e recidivante che può manifestarsi in quasi tutti gli organi e può portare a danni e disfunzioni irreversibili, con esito talvolta fatale.
La trombocitopenia autoimmune (PTI)
La PTI è una rara e complessa malattia autoimmune rara, caratterizzata da una bassa conta piastrinica (inferiore a 100.000/µL) dovuta sia a un’aumentata distruzione delle piastrine, sia a una loro ridotta produzione. Oltre a lividi ed emorragie – che possono comprendere episodi potenzialmente pericolosi per la vita come l’emorragia intracranica – le persone affette da PTI possono sperimentare trombosi arteriosa o venosa, conseguenti alla stessa patologia, comorbidità mediche o essere associata all’uso di alcuni altri trattamenti per la PTI. Inoltre, le persone affette da PTI spesso accusano sintomi facilmente sottovalutati, come affaticamento inspiegabile, ansia o depressione, e deterioramento cognitivo, che possono compromettere significativamente la loro qualità di vita.