AstraZeneca, vento in poppa con una ricca pipeline

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Una pipeline ricca di candidati che lascia prevedere un margine di ulteriore crescita nel 2025. L’obiettivo dichiarato è quello di fatturare 80 miliardi di dollari entro il 2030.

Questi i piani che la CFO di AstraZeneca, Aradhana Sarin, ha delineato in occasione della JP Morgan Healthcare Conference 2025.

Nei primi 9 mesi del 2024 la pharma anglo-svedese ha visto aumentare le entrate totali del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre, il cash flow è aumentato di quasi un miliardo di dollari rispetto all’anno precedente.

Una crescita in gran parte legata all’ampliamento della pipeline clinica, i cui prodotti sono protagonisti di 91 studi di fase avanzata, a fronte dei 77 del 2022.

Ventuno nuove entità molecolari (NME) sono in fase avanzata di sviluppo e sette dovrebbero produrre dati di Fase III entro il prossimo anno.

Tra queste figurano gefurulimab, in fase di sperimentazione per la miastenia grave (NCT05556096), ed efzimfotase alfa, in fase di studio per l’ipofosfatasia (NCT06079281).

Aradhana Sarin ha ribadito la preminenza per AstraZeneca dei settori respiratorio e immunologico, annunciando che asset come Breztri (budesonide + formoterolo fumarato + glicopirrolato) e Fasenra (benralizumab) attendono un’estensione di utilizzo nel 2025, rispettivamente contro l’asma grave e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

L’azienda, inoltre, rimane concentrata sugli anticorpi farmaco-coniugati, gli anticorpi bispecifici e le terapie cellulari, senza perdere di viste i settori metabolico e dell’editing genetico.

 

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