Novartis, con il progetto “SiCura” dislipidemie gestite meglio sul territorio e meno ospedalizzazioni

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Sono stati presentati sabato 14 dicembre, in occasione dell’evento organizzato presso il P.O. Umberto I di Enna, i primi risultati del progetto “SiCura” (Soluzioni Integrate per la Cura delle Dislipidemie), realizzato dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Enna in collaborazione con Novartis e con il supporto tecnologico di CliCon, allo scopo di migliorare la gestione delle dislipidemie sul territorio attraverso un nuovo modello di medicina basata sul valore (value-based healthcare) che, a partire dall’analisi di dati aggregati real world, ha permesso interventi mirati e personalizzati, per ottimizzare i risultati clinici e l’uso efficiente delle risorse sanitarie.

Il modello – in soli 6 mesi – ha registrato un aumento del 25% nel numero dei pazienti che hanno normalizzato i livelli corretti di LDL e una riduzione della percentuale dei soggetti non ancora regolarizzati, che si è attestata al 50%, generando così un impatto sulla riduzione delle ospedalizzazioni e sulla sostenibilità del sistema.

Il progetto SiCura
Il progetto SiCura, avviato nel luglio 2022, si è concluso nel giugno 2024 e ha coinvolto diversi attori del territorio di Enna, tra cui l’UOC di Farmacia Territoriale, Farmacia Ospedaliera, l’UOC Cure Primarie, l’UOS Sistema Informativo Locale, l’UOC Cardiologia/UTIC e i Medici di Medicina Generale (MMG). “Le malattie cardiovascolari sono un’emergenza sanitaria in Sicilia e i risultati raggiunti dal progetto SiCura mostrano che la gestione della dislipidemia sul nostro territorio può migliorare notevolmente grazie a interventi organizzativi basati sul valore, con un approccio personalizzato. – commenta Mario Zappia, Direttore Generale Azienda Sanitaria Provinciale di Enna – Il modello individuato propone azioni di medicina d’iniziativa che si prestano a essere esportate in un contesto regionale, in linea con quanto previsto dal DM77”.

“I risultati emersi dal progetto SiCura confermano l’impatto della medicina di iniziativa basata sul valore, per portare salute ai pazienti, efficienza nell’utilizzo delle risorse e un miglioramento complessivo dell’assistenza sanitaria – osserva Roberta Rondena, Country Value & Access Head di Novartis Italia – Come azienda impegnata oltre il farmaco, siamo soddisfatti di avere messo le nostre competenze al servizio di un progetto così innovativo, che apre la strada a nuovi modelli integrati di curai per affrontare sfide sanitarie importanti e complesse come la prevenzione del rischio cardiovascolare, a beneficio dei pazienti e della sostenibilità del sistema”.

Come si è articolato il progetto
Il progetto ha previsto una prima frase di screening e profilazione con dati aggregati di 170mila cittadini, che si è concentrata sull’analisi dell’appropriatezza terapeutica e dei target lipidici. L’analisi dei dati, realizzata grazie al supporto tecnologico di CliCon, ha evidenziato che sul territorio oltre il 70% dei pazienti a rischio cardiovascolare elevato non raggiungeva i livelli raccomandati di colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo “, che causa ispessimento e indurimento delle arterie, rappresentando uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare.

In una seconda fase sono state intraprese azioni di medicina di iniziativa volte a richiamare i pazienti non controllati (circa il 75% dei pazienti a rischio elevato e molto elevato) per una rivalutazione da parte del Medico di Medicina Generale e, in seconda istanza, dagli specialisti. Dopo 6 mesi di follow-up si è registrato un aumento del 25% nel numero dei pazienti che rientravano nel target corretto di LDL e una riduzione della percentuale non ancora regolarizzati, che si è attestata al 50%, generando così un impatto positivo sugli accessi in ospedale.

La messa in correlazione dei dati ha permesso di analizzare e dimostrare i risultati positivi generati anche in termini di ottimizzazione della gestione delle risorse sanitarie: a fronte di un limitato incremento della spesa in ambito terapeutico sono stati generati risparmi in termini di riduzione del numero di ospedalizzazioni e di altre spese correlate alla gestione delle malattie cardiovascolari.

I risultati del progetto confluiranno nei prossimi mesi in un documento che, partendo dalle soluzioni individuate presso l’ASP di Enna, possa fornire strumenti utili a mettere in atto azioni di sistema in linea con quanto previsto dal DM77.

 

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