(Reuters Health) – Il nuovo farmaco immunoterapico messo a punto da Merck contro il cancro alla prostata, aiuta i pazienti con la malattia in uno stadio avanzato ad avere una vita più lunga. Grazie a questi dati preliminari, un panel di esperti indipendente ha raccomandato l’interruzione anticipata dello studio clinico in corso per testare l’efficacia di Keytruda (pembrolizumab). Nello studio, fin dalla prima fase, si è osservato che, grazie a questo farmaco, i benefici in termini di sopravvivenza per i pazienti affetti da tumore uroteliale – la forma più comune di cancro alla prostata- era pienamente in linea con l’obiettivo. Il campione dello studio era infatti composto da soggetti malati per i quali era stato inefficace il trattamento chemioterapico. Keytruda appartiene ad una nuova classe di farmaci, gli inibitori PD-1, in grado di aiutare il sistema immunitario a smascherare le cellule tumorali.
Eccellenti anche i risultati in termini di vendite per questo prodotto che nel Q2 dell’anno ha toccato i 314 milioni di dollari. Secondo gli analisti, questo prodotto, una volta approvato anche per altre forme tumorali, genererà vendite pari a miliardi di dollari. Ad oggi il suo competitor diretto è Opdivo (nivolumab), prodotto da Bristol-Myers Squibb, già approvato per il trattamento del tumore ai polmoni. Sul mercato è entrato anche il nuovo farmaco di Roche, Tecentriq (atezolizumab), che ha ottenuto l’approvazione negli Stati Uniti a maggio scorso con l’indicazione per il tumore della prostata e sta per ottenere l’ok anche per quello ai polmoni.
Fonte: Reuters staff
(Versione italiana per Daily Health Industry)