Le gomme masticabili rappresentano il secondo formato più venduto nel settore delle vitamine, dei minerali e degli integratori (VMS). E’ quanto ha dichiarato Mitchell Slade, presidente di PLD Gummy Co, in occasione del congresso CPHI Europe, che si è svolto a Milano dall’8 al 10 ottobre.
La forma gommosa di un composto può migliorare la compliance dei pazienti che non possono assumere pillole o farmaci in forma liquida. I prodotti di questo tipo sono gustosi, facili da masticare e da deglutire.
Realizzare un farmaco in forma gommosa, tuttavia, presenta molte difficoltà, non ultime il costo e la complessità del processo di produzione.
Inoltre, come ha ricordato Slade, la capacità di stabilizzare l‘ingrediente farmaceutico attivo (API) e il “mascheramento” del gusto del farmaco rappresentano sfide difficili da vincere. Il controllo della stabilità, in particolare, è molto difficile da ottenere quando si lavora con matrici liquide complesse.
Il raggiungimento della giusta consistenza del prodotto è fondamentale nel processo di produzione. Se – come ha ricordato Slade – alcune sostanze come la pectina vengono trattate in modo non corretto, si può ottenere una consistenza gelatinosa che danneggia la stabilità del principio attivo.
Per quanto riguarda il rivestimento delle gomme masticabili, il presidente di PLD Gummy Co ha sottolineato che “ necessita di un delicato equilibrio”, in quanto è importante sia rivestire gli API, mascherandone il gusto, sia rimanere all’interno delle linee guida normative di produzione. La realizzazione inziale di piccoli lotti di produzione, per andare poi verso una produzione su larga scala, è una buona pratica per garantire ai prodotti gommosi un dosaggio accurato e una giusta consistenza.
La FDA non si è ancora pronunciata sui farmaci “gommosi”, anche se nell’ottobre 2020 la Seattle Gummy Company è stata la prima azienda a ottenere l’approvazione di un nuovo farmaco sperimentale (IND) gommoso contro le allergie, denominato IND 140312.