AbbVie vuole allungare la lista delle indicazioni d’uso per upadacitinib (Rinvoq).
La pharma USA ha presentato domanda sia alla FDA che all’EMA per ottenere l’approvazione all’uso del farmaco immunologico per il trattamento dell’arterite a cellule giganti, una condizione infiammatoria che colpisce i vasi sanguigni del cuoio capelluto, del collo e delle braccia. È una forma comune di vasculite e ha un tasso di incidenza di 18-29 casi ogni 100.000 persone di età superiore ai 50 anni.
Upadacitinib blocca l’attività degli enzimi Janus chinasi (JAK) nella via di segnalazione JAK-STAT, che svolge un ruolo importante nel rilascio di citochine pro-infiammatorie. È stato approvato dalla FDA per il trattamento di sette patologie autoimmuni: dermatite atopica, spondilite anchilosante, spondiloartrite assiale, malattia di Crohn, artrite psoriasica, artrite reumatoide e colite ulcerosa.
Upadacitinib è uno dei farmaci che generano maggiori entrate per AbbVie; nel 2023 è stato artefice di un fatturato di circa 4 miliardi di dollari. Le previsioni di GlobalData accreditano il farmaco immunologico di incassi superiori ai 12 miliardi di dollari entro il 2030.
La nuova richiesta di autorizzazione per upadacitinib è supportata dai dati dello studio di Fase III SELECT-GCA, controllato con placebo (NCT03725202). Lo studio ha arruolato 438 partecipanti che hanno ricevuto upadacitinib oppure placebo in combinazione con corticosteroidi. Dopo 52 settimane lo studio ha raggiunto l’endpoint primario inducendo la remissione nel 46% nei partecipanti al gruppo di trattamento con il farmaco. La coorte placebo ha invece fatto registrare un tasso del 29%.
AbbVie sta studiando upadacitinib anche in adulti e adolescenti affetti da idrosadenite suppurativa, una condizione infiammatoria cronica. Uno studio di Fase III controllato con placebo (NCT05889182) sta valutando il farmaco in pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave che hanno fallito la terapia anti-TNF.