L’AIFA ha concesso la rimborsabilità a di Opzelura (ruxolitinib) crema 15mg/g, messa a punto da Incyte: si tratta del primo e unico trattamento specifico per la vitiligine non segmentale con interessamento del viso in adulti e adolescenti, a partire dai 12 anni di età. Ruxolitinib agisce sul meccanismo alla base della malattia, consentendo la repigmentazione della pelle. Il farmaco fa parte della classe di inibitori della Janus chinasi, noti anche come JAK inibitori.
Già utilizzati con successo in oncologia e in diverse malattie dermatologiche, questi farmaci rappresentano un’importante novità rispetto ai rimedi usati fino ad oggi per la vitiligine, perché agiscono in modo specifico sul meccanismo patogenetico alla base della patologia.
“I dati a sostegno mostrano che Ruxolitinib ha il potenziale di fare la differenza nella vita delle persone che vivono con questa condizione. I risultati degli Studi clinici di Fase III (TRuE-V1 e TRuE-V2) hanno infatti dimostrato l’efficacia del farmaco nel portare un significativo miglioramento della repigmentazione delle lesioni sia del viso che del corpo negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età – spiega Giuseppe Argenziano, Presidente della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) – I trattamenti impiegati sino ad oggi erano corticosteroidi o inibitori della calcineurina topici, che tuttavia non producono risultati soddisfacenti e presentano limitazioni per eventi avversi. L’arrivo di ruxolitinib rivoluziona completamente lo scenario, offrendo ai pazienti un beneficio clinico importante e duraturo, con un impatto positivo sulla qualità di vita”.
In Italia sono circa 330mila le persone affette da vitiligine, patologia cronica autoimmune che si associa spesso ad altre problematiche come le malattie tiroidee, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il diabete mellito e l’alopecia areata. Questa caratteristica, insieme alla patogenesi complessa e alla progressione imprevedibile, rendono la vitiligine una patologia impegnativa da trattare.
“L’arrivo di ruxolitinib metterà a disposizione della comunità scientifica un nuovo strumento per affrontare questa complessità e dare una risposta ai pazienti. Un cambiamento che renderà ancora più importante l’alleanza tra medico e paziente – sottolinea Valerio Marzano, Direttore della Dermatologia, Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e membro del Direttivo della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST)– Molti dei pazienti con vitiligine, infatti, potrebbero essere demotivati dal precedente fallimento di numerosi approcci terapeutici; la media dei pazienti ne sperimenta fino a sei senza ottenere risultati soddisfacenti. Il ruolo dello Specialista sarà pertanto fondamentale nel far comprendere l’innovazione alla base di ruxolitinib e l’importanza dell’aderenza terapeutica per massimizzare l’efficacia del farmaco”.
“Siamo orgogliosi che il frutto della ricerca Incyte possa contribuire a dare una risposta significativa a tutti i pazienti che, prima di oggi, non avevano una soluzione efficace per gestire la vitiligine – conclude Onofrio Mastandrea, Vicepresidente e General Manager di Incyte Italia – Il nostro impegno si concentra su patologie difficili da trattare, con l’obiettivo di aprire nuovi percorsi per scoprire trattamenti di prima generazione. Ruxolitinib è un esempio concreto e inaugura la nostra presenza in dermatologia, area che ci vedrà protagonisti nel futuro, con importanti novità attese anche sul fronte della dermatite atopica e dell’idrosadenite suppurativa. Il costante impegno di Incyte nella ricerca – in Italia l’azienda investe oltre l’80% delle sue revenue in R&S – si traduce in una pipeline solida e promettente, che guiderà la nostra crescita futura”.