L’EMA ha accolto favorevolmente la domanda di variazione di tipo II dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio di Kaftrio (ivacaftor/tezacaftor/elexacaftor), di Vertex, in combinazione con ivacaftor.
La richiesta riguarda l’estensione dell’indicazione approvata per Kaftrio in regime di combinazione con ivacaftor per il trattamento dei pazienti pediatrici con Fibrosi Cistica di età pari o superiore a 2 anni di età che presentano una mutazione nel gene del regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) responsiva sulla base di dati clinici e/o in vitro.
La domanda sarà ora esaminata dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP), che esprimerà un parere in merito all’approvazione della domanda di estensione alla Commissione Europea.
Gli studi a sostegno
La presentazione della domanda è supportata dai risultati di uno studio clinico di Fase III, randomizzato e controllato con placebo, condotto su persone con mutazioni rare diverse da F508del nel gene regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) responsive a Kaftrio. Questo studio ha raggiunto l’endpoint primario e ha dimostrato che Kaftrio, in combinazione con ivacaftor, è associato a miglioramenti rapidi, statisticamente e clinicamente significativi, della funzionalità polmonare rispetto ai controlli con placebo. Il farmaco è stato generalmente ben tollerato, con dati di sicurezza generalmente coerenti con il profilo di sicurezza dimostrato di Kaftrio in combinazione con ivacaftor.
Nel dossier di presentazione della richiesta sono inclusi anche i dati di real-world evidence provenienti dal registro dei pazienti della Cystic Fibrosis Foundation statunitense, relativi a persone affette da fibrosi cistica con mutazioni CFTR non-F508del responsive a Kaftrio che ricevono il farmaco (commercializzato negli USA con il nome di Trikafta).
Il dossier, inoltre, contiene anche i dati in vitro ottenuti con un modello di laboratorio consolidato che è stato alla base dell’approvazione dell’indicazione per le mutazioni rare negli Stati Uniti.
“È incoraggiante vedere che negli studi clinici vi sono risultati positivi che dimostrano il beneficio di Kaftrio in pazienti affetti da FC con mutazioni rare, un gruppo di soggetti particolarmente numeroso in Italia. Ad oggi, queste persone non dispongono di opzioni terapeutiche per trattare la causa che è all’origine della loro malattia. Ciò rende questa richiesta un passo estremamente importante verso l’obiettivo di rendere disponibile il farmaco per pazienti con elevate esigenze mediche insoddisfatte”, afferma Francesco Blasi, Professore di malattie respiratorie all’Università di Milano, Direttore del Centro Fibrosi Cistica Lombardia e Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fibrosi Cistica (SIFC).
“Siamo impegnati da oltre 20 anni sul fronte della Fibrosi Cistica e vogliamo portare trattamenti in grado di agire sulle cause all’origine di questa malattia a tutte le persone affette da questa patologia”, sottolinea Nia Tatsis, Executive Vice President, Chief Regulatory and Quality Officer di Vertex.,“Siamo orgogliosi di collaborare con EMA a questa importante richiesta per le persone affette da FC con mutazioni non-F508del, che attualmente non sono eleggibili per il trattamento con KAFTRIO per agire sulla causa all’origine della patologia”.
Vertex prevede di presentare richieste di estensione per mutazioni analoghe non-F508del anche in Australia, Brasile, Canada, Nuova Zelanda e Svizzera. L’azienda prevede inoltre di presentare alla FDA statunitense la richiesta di estensione per un sottoinsieme di queste mutazioni, attualmente non incluse nell’indicazione di Trikafta negli Stati Uniti.