(Reuters Health) – La combinazione Eylea (aflibercept) con l’anticorpo monoclonale rinucumab non sarebbe più efficace della monoterapia con il solo Eylea nel migliorare la visione in caso di degenerazione maculare senile. A dichiararlo è stata la stessa azienda farmaceutica produttrice del farmaco, Regeneron Pharmaceuticals, anticipando, a metà sperimentazione, i risultati di un trial clinico.
Dai dati raccolti finora, sarebbe emerso che i pazienti trattati con Eylea e l’anticorpo in fase di sperimentazione rinucumab, dopo 12 settimane di terapia, vedrebbero 5,8 lettere in più da ogni occhio sulla tavola optometrica, rispetto alle 7,5 lettere in più riconosciute dai pazienti trattati solo con Eylea. I dati saranno comunque valutati anche a 28 e a 52 settimane, quando lo studio sarà completato. La combinazione dei due farmaci è stata sviluppata da Regeneron e Bayer che stanno anche valutando Eylea in associazione con un altro anticorpo, nesvacumab.
La degenerazione maculare senile è responsabile di circa il 50% di tutti i casi di cecità al mondo. Generalmente interessa le persone con più di 50 anni e si manifesta in due forme: quella umida, meno comune e causata da vasi sanguigni anomali che perdono fluido o sangue nella retina, e quella secca.
Le vendite di Eylea, che avevano guidato la crescita di Regeneron dal 2011, sono andate diminuendo negli ultimi trimestri, sollevando dubbi sulle prospettive di crescita dell’azienda specializzata in biotecnologie.
Reuters Staff
(Versione Italiana Daily Health Industry)