I dati di uno studio di Fase III – pubblicato su Annals of Oncology – hanno dimostrato che un vaccino antitumorale basato su epitopi di cellule T, noto come Tedopi e sviluppato dalla biotech francese OSE Immunotherapeutics, ha prodotto, rispetto alla chemioterapia, un significativo miglioramento nella sopravvivenza globale nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Questo candidato vaccino ha come bersaglio cinque antigeni associati al tumore nei pazienti affetti da cancro HLA-A2.
Lo studio clinico di Fase III, denominato Atalante-1, ha valutato l’efficacia di Tedopi come monoterapia di terza linea per pazienti HLA-A2 positivi con NSCLC avanzato o metastatico, che avevano sviluppato resistenza nei confronti degli inibitori del checkpoint immunitario.
Tedopi ha fatto registrare una significativa riduzione del 41% del rischio di morte, rispetto alla chemioterapia, con conseguente prolungamento della sopravvivenza globale.
Con questo vaccino il tasso di sopravvivenza globale a un anno è stato del 44,4%, mentre quello della chemioterapia si è attestato al 27,5%.
La sopravvivenza mediana è stata più lunge di 3,6 mesi per i pazienti che hanno ricevuto Tedopi, (11,1 mesi rispetto ai 7,5 mesi della terapia standard). Anche la sopravvivenza dopo progressione della malattia è stata significativamente più lunga con il vaccino sperimentale: 7,7 mesi rispetto ai 4,6 mesi della chemioterapia.
Nicolas Poirier, CEO di OSE Immunotherapeutics, ha sottolineato l’importanza clinica dei risultati di Tedopi nel riattivare specificamente le risposte immunitarie anti tumorali, fatto particolarmente rilevante per i pazienti che hanno sviluppato resistenza agli inibitori del checkpoint immunitario. Ha anche annunciato l’implementazione di uno studio di conferma di Fase III, programmato per il 2024, che servirà a supportare il percorso regolatorio di Tedopi quale trattamento di seconda linea del NSCLC resistente agli inibitori del checkpoint immunitario.