Le terapie antivirali sono notoriamente difficili da mettere a punto, poiché i virus possono mutare rapidamente e diventare resistenti ai farmaci. Ma cosa succederebbe se una nuova generazione di antivirali ignorasse le proteine in rapida mutazione sulla superficie dei virus e distruggessero invece i loro strati protettivi? “Abbiamo trovato un tallone d’Achille per molti virus: le loro membrane, simili a bolle. Sfruttare questa vulnerabilità, distruggendo questa membrana, rappresenta un meccanismo d’azione promettente per lo sviluppo di nuovi antivirali”, afferma Kent Kirshenbaum, professore di chimica alla New York University e autore senior di un nuovo studio pubblicato oggi sulla rivista ‘ACS Infectious Diseases’.
I ricercatori mostrano come un gruppo di nuove molecole ispirate dal nostro stesso sistema immunitario sia in grado di inattivare diversi virus, tra cui Zika e chikungunya. Il loro meccanismo d’azione potrebbe non solo portare a farmaci che possono essere utilizzati contro molti virus, ma potrebbe anche aiutare a superare la resistenza antivirale. I virus hanno diverse proteine sulla loro superficie, che sono spesso bersagli di terapie come anticorpi monoclonali e vaccini. Ma prendere di mira queste proteine ha dei limiti, poiché i virus possono evolversi rapidamente, modificando le proprietà delle proteine e rendendo i trattamenti meno efficaci. Queste limitazioni sono apparse evidenti quando sono emerse nuove varianti del virus SARS-CoV-2 che hanno eluso sia i farmaci che i vaccini sviluppati contro il virus originale. “C’è un urgente bisogno di agenti antivirali che agiscano in modi nuovi per inattivare i virus”, ha affermato Kirshenbaum. “Idealmente, i nuovi antivirali non saranno specifici per un virus o una proteina, ma saranno pronti a trattare nuovi virus che emergano senza indugio e saranno in grado di superare lo sviluppo della resistenza. Dobbiamo quindi impegnarci ora a sviluppare questa nuova generazione di farmaci per averli sugli scaffali ed essere pronti per la prossima minaccia pandemica. Perché ce ne sarà sicuramente un’altra”, assicura l’esperto.