Dopo Dice Therapeutics, nel mese di giugno Eli Lilly ha concluso altre due acquisizioni che ne rafforzeranno il peso in due aree strategiche: quella dei coniugati anticorpo-farmaco (ADC) e quella del diabete.
In questo senso vanno letti gli accordi raggiunti con Emergence Therapeutics e Sigilon Therapeutics.
La prima biotech ha nella propria pipeline ETx-22, un candidato ADC che si concentra su un bersaglio chiamato Nectina-4, una proteina sovraespressa nella maggior parte dei tumori della vescica.
Sebbene Eli Lilly abbia il suo core business nell’aera del diabete, negli ultimi anni ha investito ingenti risorse per potenziare la sua attività nel settore dei farmaci antitumorali, cominciata con l’acquisizione di Loxo Oncology nel 2019.
Emergence è una start up focalizzata sugli ADC per combattere i tumori solidi. Nel 2021 ha raccolto un round di finanziamento di Serie A da 87 milioni di euro da un consorzio di investitori statunitensi ed europei.
Etx-22, attualmente in fase di studi preclinici, è mirato al trattamento del cancro alla vescica e della mammella triplo negativo.
Il mese di giugno si è concluso con la terza acquisizione del mese, quella di Sigilon Therapeutics, biotech focalizzata sullo sviluppo di terapie cellulari per il diabete di tipo 1.
In cambio di 63 milioni di dollari in anticipo e di un investimento azionario, l’accordo darà a Lilly la licenza esclusiva mondiale della tecnologia di Sigilon per la terapia del diabete. Inoltre, la biotech potrebbe ottenere fino a 410 milioni di dollari in più se le sue terapie raggiungeranno determinati obiettivi di sviluppo e di commercializzazione.