Secondo un sondaggio condotto da Lindus Health, il 68% delle persone nel Regno Unito parteciperebbe a una sperimentazione clinica. Oltre 9 persone su 10 non hanno mai preso parte a uno studio clinico; un enorme potenziale non sfruttato per il reclutamento nelle sperimentazioni.
Questi dati offrono ai responsabili delle politiche farmaceutiche spunti di riflessione interessanti per comprendere come aiutare il Regno Unito a essere una superpotenza nelle Life Sciences.
L’Association of the British Pharmaceutical Industry (ABPI) segnala che negli ultimi cinque anni si è registrato un calo del 44% nel numero di partecipanti agli studi clinici commerciali. Il Regno Unito sta perdendo terreno a livello globale, soprattutto per quanto riguarda le sperimentazioni di Fase III.
In Gran Bretagn vengono condotti meno studi di Fase I rispetto a Stati Uniti, Cina e Australia e, per quanto riguarda la Fase III, il Paese è in ritardo rispetto a Paesi come Spagna, Francia, Germania, Polonia e Italia.
“È fondamentale agire per ricostruire la competitività”, osserva George Freeman, Ministro per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia, “Il Regno Unito è stato sempre un Paese importante a livello mondiale per le sperimentazioni, come dimostrato recentemente dall’innovativo studio Covid Recovery, il più grande studio randomizzato controllato al mondo per COVID-19, allestito in tempi record”
Al sondaggio, condotto online nel 2022, hanno risposto 1.049 persone.
I risultati indicano nel pagamento offerto ai partecipanti la motivazione più importante per essere coinvolti negli studi clinici. Ma anche partecipare alla possibile scoperta di nuove terapie è stata identificata come una motivazione importante.
Questa settimana è prevista la pubblicazione della revisione indipendente del governo britannico sul panorama delle sperimentazioni cliniche nel Regno Unito. La revisione includerà raccomandazioni sulle priorità da perseguire nel 2023 e definirà gli obiettivi a più lungo termine in questo settore.