Takeda si prepara a un anno fiscale che la vedrà perdere i brevetti di alcuni suoi farmaci, con un impatto significativo per il fatturato. La pharma giapponese prevede il fatturato 2023 attestarsi sui 3.840 miliardi di yen (circa 28,5 miliardi di dollari), pari a un calo del 4,7% rispetto a quanto conseguito nel 2022.
La scadenza di brevetto che lascia prevedere la perdita più consistente (330 miliardi di yen, ovvero2,4 miliardi di dollari) è quella di Azilva, farmaco contro l’ipertensione, che in Giappone avverrà a giugno. Due mesi dopo, ad agosto, sarà la volta di Vyvanse, farmaco per l’ADHD, che perderà la copertura brevettuale negli USA.
Per questi motivi, l’anno fiscale 2023 sarà “impegnativo”, come alcuni giorni fa ha dichiarato agli analisti Christophe Weber, CEO di Takeda.
Tuttavia secondo il top manager, l’azienda dispone di un portafoglio prodotti che saprà compensare “ampiamente” le perdite dovute alla scadenza dei brevetti.
Takeda sta godendo dell’effetto lungo dei lanci di farmaci come Entyvio, Takhzyro, Livtencity e delle sue terapie derivate dal plasma. Inoltre, la pharma si aspetta un “contributo significativo” da Qdenga, il suo vaccino contro la dengue.
Entyvio, approvato per la colite ulcerosa e la Malattia di Crohn, è il farmaco più venduto dalla pharma giapponese: nell’anno fiscale 2022 ha raccolto 702,7 miliardi di yen (5,2 miliardi di dollari), circa il 35% rispetto in più rispetto al 2021.
Ottime anche le performance di Takhzyro, farmaco per l’angioedema ereditario, che ha fatto incassare 151,8 miliardi di yen (1,1 miliardi di dollari), mentre Livtencity (infezione/malattia da citomegalovirus refrattaria ) ha prodotto entrate per 10,5 miliardi di yen (77,6 milioni di dollari).
Per quanto riguarda l’attività delle terapie immunologiche plasmaderivate, nel 2022 Takeda ha totalizzato 678,4 miliardi di yen (circa 5 miliardi di dollari), con un aumento del 34% rispetto all’anno precedente.
