Ipertensione arteriosa polmonare, promettente terapia in 1 sola compressa

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La terapia sperimentale di combinazione monodose una volta al giorno (1 sola compressa) di macitentan 10 mg e tadalafil 40 mg ha migliorato significativamente l’emodinamica polmonare (flusso sanguigno attraverso i vasi sanguigni polmonari) rispetto alle monoterapie a base di macitentan e tadalafil in pazienti affetti da ipertensione arteriosa polmonare (IAP) con classe funzionale (FC) II o III dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). E’ quanto emerge dai risultati dello studio di fase 3 A DUE (NCT03904693), resi noti da Janssen come Late-Breaking Clinical Trial durante la 72esima Sessione Scientifica Annuale & Expo dell’American College of Cardiology a New Orleans (Usa).

La IAP è una malattia dei vasi sanguigni rara, progressiva e pericolosa per la vita, caratterizzata dalla costrizione delle piccole arterie polmonari e da un’elevata pressione sanguigna nella circolazione polmonare, che alla fine porta all’insufficienza cardiaca destra. Le linee guida sull’ipertensione polmonare della Società Europea di Cardiologia/Società Europea di Respirazione, recentemente aggiornate, hanno rafforzato le raccomandazioni sulla duplice terapia combinata iniziale con macitentan e tadalafil per i pazienti affetti da IAP senza comorbilità cardiopolmonari. Attualmente, questo richiede l’assunzione di più pillole da parte dei pazienti, non essendo disponibile un’unica compressa che combini due o più percorsi specifici per la IAP.

“Agire in modo mirato su diversi pathway nell’ambito del trattamento della IAP – ha dichiarato Kelly Chin, Professoressa di Medicina Interna e Direttrice del Programma di Ipertensione Polmonare presso l’UT Southwestern Medical Center, nonché ricercatrice dello studio A DUE – ha dimostrato chiari benefici clinici, ma gli attuali regimi terapeutici sono impegnativi e comportano un significativo carico di pillole per i pazienti, molti dei quali assumono un gran numero di compresse ogni giorno per trattare la IAP e le varie comorbilità. I risultati di questo studio dimostrano che una combinazione sotto forma di singola compressa ha il potenziale per supportare la doppia terapia di combinazione iniziale e una rapida escalation dalla monoterapia, cosa che può migliorare i risultati funzionali e contribuire a colmare il divario tra le raccomandazioni delle linee guida e la pratica clinica”.

Lo studio A DUE è uno studio multicentrico a gruppi paralleli, in doppio cieco, randomizzato, controllato con farmaco attivo, progettato per confrontare l’efficacia e la sicurezza della M/T STCT in sperimentazione rispetto alle monoterapie a base di macitentan e tadalafil in pazienti con IAP.7 Nello studio sono stati arruolati 187 pazienti adulti affetti da IAP, provenienti da 148 centri in 19 Paesi del mondo, con FC II o III dell’OMS, naive al trattamento o in trattamento con una dose stabile di un antagonista del recettore dell’endotelina (ERA) o di un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5) per almeno tre mesi. L’endpoint primario è rappresentato dalla resistenza vascolare polmonare (RVP) misurata 16 settimane dopo l’inizio del trattamento, espressa come rapporto delle medie geometriche rispetto al basale. Le misurazioni secondarie di efficacia includevano la variazione rispetto al basale della capacità di esercizio fisico, misurata dalla variazione della distanza di cammino in 6 minuti (6MWD) alla fine del trattamento in doppio cieco alla settimana 16 rispetto al basale.

“Il filo conduttore della nostra ricerca sull’ipertensione polmonare è l’obiettivo di trasformare la IAP in una patologia gestibile. Siamo, quindi, costantemente alla ricerca di modi per migliorare sia i risultati clinici che l’esperienza di trattamento”, ha dichiarato James List, responsabile globale per area terapeutica, Cardiovascolare, Metabolismo, Retina e Ipertensione polmonare, di Janssen Research & Development. “La combinazione in una singola compressa può diventare una nuova importante opzione per aiutare i medici a ottimizzare la gestione della malattia, con il potenziale di aumentare la praticità e contribuire a migliorare l’aderenza al trattamento e i risultati”.

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