Novartis ha stretto una partnership con Voyager Therapeutics per avere i diritti su alcune terapie geniche sviluppate dalla biotech USA.
Nel dettaglio, la big pharma pagherà a Voyager 25 milioni di dollari per potere utilizzare alcuni “capsidi”, involucri virali utilizzati per trasportare materiale genetico nelle cellule, da utilizzare in programmi di terapia genica per due malattie neurologiche non ancora rese note.
La partnership potrebbe ulteriormente allargarsi: la pharma svizzera ha 18 mesi di tempo per decidere se acquisire o meno i diritti di altri capsidi realizzati da Voyager.
La tecnologia usata da Voyager, denominata TRACER, è al centro di una serie di partnership che la biotech ha stretto dal 2021.
Pfizer ha opzionato due capsidi di Voyager nel 2021 e ne ha concesso uno in licenza lo scorso ottobre. Nel mese di gennaio Neurocrine Biosciences ha raggiunto un accordo con la biotech USA per sviluppare alcune terapie geniche.
Le partnership hanno portato nelle casse di Voyager circa 294 milioni di dollari.
“Queste operazioni forniscono molte entrate non diluite in un momento in cui è davvero difficile raccogliere capitali”, dichiara il CEO Al Sandrock.