La scorsa settimana la Federal Reserve degli USA ha aumentato i tassi di interesse per la settima volta quest’anno nel tentativo di allontanare i timori di una recessione. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che la crescita del prodotto interno lordo reale negli Stati Uniti scenderà dall’1,6% nel 2022 all’1% nel 2023, “a causa dell’inasprimento delle condizioni monetarie e finanziarie”.
Inoltre, da mesi, diversi istituti finanziari come Bank of America e JP Morgan parlano di una “lieve recessione” nel 2023 per gli Stati Uniti. Sebbene l’effetto a catena di un simile evento sia previsto in tutti i settori, nel campo farmaceutico si stima che le piccole e medie imprese (PMI) subiranno un forte impatto in quanto la recessione economica influisce, tra l’altro, sui piani di raccolta di capitali.
Mentre le big pharma possono disporre di infrastrutture e di cuscinetto finanziari su cui contare, le PMI devono affrontare con cautela queste sfide economiche.
Le aziende che si affidano ad angel investor e venture capitalist saranno le più colpite dalla crisi economica.
“Sarà un ambiente più difficile per le biotech di piccole e medie dimensioni e ottenere finanziamenti sarà più difficile”, afferma Kyle Faget, partner e co-presidente dell’Healthcare and Life Sciences Practices di Foley & Lardner, Boston, Massachusetts, “Inoltre, ci sarà una maggiore pressione nel cercare collaborazioni con alcuni dei più grandi operatori del settore”.
Una strategia rafforzata di fusione e acquisizione (M&A) potrebbe essere vantaggiosa per tutte le parti coinvolte. Pierre Socha, partner di Amadeus Capital Partners di Londra, prevede che le grandi aziende farmaceutiche potrebbero avere interessi simili. “La maggior parte delle aziende farmaceutiche acquisterà società biotecnologiche o gruppi farmaceutici più piccoli per la qualità delle loro attività cliniche e dei farmaci in fase di sviluppo”, afferma il manager, “Queste aziende farmaceutiche cercano sempre di colmare le lacune della loro pipeline, soprattutto a medio termine, per portare avanti la loro strategia farmacologica. Se hanno molta liquidità, ci saranno diversi asset pronti per essere acquisiti”.