Secondo un rapporto di Future Market Insights (FMI), il mercato globale dei farmaci per l’Alzheimer sarà caratterizzato da un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9,3% e, grazie soprattutto alla collaborazione degli operatori esistenti, raggiungerà i 6,8 miliardi di dollari entro il 2032. Alla fine di quest’anno, 2022, il fatturato complessivo sarà di 2,8 milioni di dollari.
La ricerca ha segmentato il mercato a livello regionale in Nord America, Europa, Asia-Pacifico, America Latina, Medio Oriente e Africa e Resto del mondo.
Secondo l’Alzheimer’s Therapeutics International, nel 2015 il 58% delle persone affette da demenza viveva nei Paesi in via di sviluppo, e nel 2050 la percentuale salirà al 68%. La crescita più rapida della popolazione anziana si sta verificando in Cina, India e nella regione dell’Asia meridionale e del Pacifico occidentale.
Un altro studio, il World Alzheimer Report, ha stimato che la prevalenza della demenza nelle persone di età pari o superiore ai 60 anni varia dal 4,6% dell’Europa centrale all’8,7% del Nord Africa e del Medio Oriente, e che tutte le altre stime regionali si collocano tra il 5,6% e il 7,6%.
Il rapporto di Future Market Insights ha preso in considerazione tre tipi di farmaci: quelli basati sui biomarcatori, gli inibitori della colinesterasi e gli antagonisti del recettore N-metil-D-aspartato (NMDA).
Le pharma accreditate di maggior successo in questo campo sono AbbVie, AC Immune SA, Allergan, Amarantus Bioscience Holdings, Anavex LifeSciences, Avid Radiopharmaceuticals, Axon Neuroscience, Axovant Sciences, Daiichi Sanky, Eli Lilly, Roche, GE Healthcare e Janssen Pharmaceuticals.