“Se oggi nel nostro Paese l’epatite C è curabile grazie ai farmaci e per l’epatite B esiste un vaccino, lo si deve all’impegno straordinario della Ricerca delle imprese farmaceutiche”.
E’ l’opinione di Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della Giornata Mondiale delle epatiti, giovedì 28 luglio.
“La R&S ha dato nuove speranze di cura a molti pazienti e a tutte le loro famiglie. Con effetti benefici sulla salute pubblica e anche sulle finanze dello Stato – osserva Cattani -Prima dei nuovi farmaci il welfare in Italia dedicava oltre 1 miliardo di euro per l’assistenza dei malati di epatite C. Oggi le persone trattate con i farmaci innovativi, e quindi guarite, sono circa 240 mila. Cittadini che possono tornare a una vita normale, piena, ad alta qualità, lavorativa e sociale. E in 18 anni di vaccinazione contro l’epatite B, il risparmio per il nostro SSN è stato di 580 milioni di euro. Ma si può migliorare ancora nella Ricerca e negli screening. Le epatiti, infatti, secondo l’OMS rappresentano un problema a livello mondiale”.
Prosegue il presidente di Farmindustria: “Ecco perché per dare una svolta significativa alla lotta contro questi virus è fondamentale raggiungere gli obiettivi indicati proprio dall’OMS entro il 2030: ridurre le infezioni da epatite B e C del 90% e i decessi del 65%, diagnosticare la presenza del virus prima dello sviluppo della malattia raggiungendo il 90% della popolazione a rischio e assicurare un trattamento adeguato ad almeno l’80 dei pazienti diagnosticati idonei a riceverlo.”
“Obiettivi che – conclude Cattani – si possono centrare grazie al metodo testato durante la pandemia. Con la collaborazione, la sinergia, l’interconnessione tra Istituzioni, imprese, mondo della ricerca, tutti gli attori della Sanità che hanno saputo prendere decisioni in maniera veloce e dare risposte rapide ed efficaci. Solo insieme è possibile affrontare e vincere a livello globale le sfide per la salute dei cittadini”.