Fda approva il JAK inibitore ruxolitinib per uso topico per la vitiligine di Incyte

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Nella serata di lunedì, la FDA ha dato il via libera a ruxolitinib, farmaco JAK inibitore di Incyte analogo di Jakafi, per la cura della vitiligine non segmentale negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni. L’autorizzazione rende ruxolitinib il primo trattamento approvato dalla FDA per la ripigmentazione cutanea dei pazienti con vitiligine. Inoltre il medicamento, noto anche come ruxolitinib crema 1,5%, è l’unico JAK inibitore per uso topico approvato negli Stati Uniti. Lo ha dichiarato Incyte in un comunicato.

“Si ritiene che l’eccessiva attività della via di segnalazione JAK guidi l’infiammazione coinvolta nella patogenesi e nella progressione della vitiligine”, aveva dichiarato Incyte  quando aveva comunicato lo scorso anno l’inizio della revisione prioritaria di ruxolitinib.

L’autorizzazione data al farmaco è senza dubbio una svolta per i pazienti, ma la nuova indicazione potrebbe rappresentare per Incyte solo una piccola parte delle vendite di ruxolitinib che hanno un valore di picco negli Stati Uniti di circa 182 milioni di dollari, secondo le precedenti stime degli analisti di SVB Leerink. Nel frattempo, il farmaco è sulla buona strada per avere via libera contro la vitiligine anche in Europa dove è stato avviato il processo di revisione formale dopo la domanda di Incyte che risale a fine ottobre.

Ruxolitinib è approvato per l’uso topico sulla pelle due volte al giorno sulle aree interessate fino al 10% della superficie corporea, ha spiegato Incyte. I pazienti potrebbero dover assumere il farmaco per almeno 24 settimane prima di vedere risultati soddisfacenti, ha comunque sottolineato la società.

La vitiligine è una malattia autoimmune cronica che provoca la depigmentazione della pelle a causa della perdita dei melanociti, le cellule che producono il pigmento cutaneo. Si stima che la malattia colpisca più di 1,5 milioni di persone negli Stati Uniti e, prima dell’approvazione di lunedì, non esistevano terapie efficaci approvate dalla FDA o dall’EMA per la ripigmentazione della cute.

Il via libera concesso a ruxolitinib segue l’approvazione della FDA del mese di settembre 2021 per la cura della dermatite atopica da lieve a moderata. Il farmaco è stato autorizzato per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 12 anni che non sono idonei per questo trattamento o che hanno fallito con altri farmaci per uso topico.

L’autorizzazione della FDA per la cura della vitiligine si è basata sui dati del trial di fase 3 TRuE-V, condotto su oltre 600 pazienti affetti da vitiligine non segmentale. L’endpoint primario del programma era il miglioramento del Vitiligo Area Scoring Index (VASI), un indicatore della gravità della malattia utilizzato da Incyte per misurare i progressi nella ripigmentazione del viso e di tutto il corpo rispetto a una crema placebo.

Due studi separati di fase 3 hanno inoltre rilevato che alla settimana 24, circa il 30% dei pazienti trattati con ruxolitinib ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75%, rispetto al basale, dell’indice di punteggio dell’area della vitiligine facciale (F-VASI75), raggiungendo l’endpoint primario dei due trial. Questi valori sono stati superiori rispetto all’8% e al 13% raggiunto dai pazienti trattati con una crema placebo negli studi TRuE-V1 e TRuE-V2 rispettivamente, ha affermato Incyte.

Dopo un anno, circa il 50% dei pazienti trattati con ruxolitinib ha raggiunto l’endpoint primario degli studi di ripigmentazione facciale.

Gli effetti collaterali più comuni osservati negli studi sono stati l’acne al sito di applicazione del farmaco arrossamento e prurito, infiammazione della faringe e della cavità nasale, mal di testa, infezioni del tratto urinario e febbre.

Come inibitore della JAK, ruxolitinib è dotato di un’avvertenza per il pericolo di infezioni gravi, cancro e morte nonché per problemi cardiaci e trombosi vascolari. È importante notare che alcuni di questi possibili gravi effetti avversi sono finora solo teorici per la crema di Incyte poiché si sono presentati solo negli inibitori JAK a somministrazione orale.

L’autorizzazione di ruxolitinib per la terapia della vitiligine è arrivata alcuni mesi dopo il previsto e dopo che la FDA a marzo aveva affermato di aver bisogno di più tempo per rivedere i dati aggiuntivi emersi dagli studi di fase 3 sul farmaco.

Sebbene non fosse immediatamente chiaro quale tipo di informazioni aggiuntive avesse richiesto la FDA, la presa di posizione dell’Ente regolatore statunitense non sembrava “indicativa di una grande preoccupazione dato che ruxolitinib stava ancora continuando il suo lancio del medicamento contro la dermatite atopica (AD) e tutti gli aspetti relativi a questo [chimica, produzione e controlli] avrebbero dovuto essere affrontati durante la revisione dell’AD”. Lo avevano scritto gli analisti di SVB Leerink in una nota ai clienti all’inizio di quest’anno.

Di Fraiser Kansteiner

(Versione italiana Daily Health Industry)

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