Le voci sulla crisi del biotech non sembrano fermarsi, tra licenziamenti, ristrutturazioni e sospensioni dal mercato. Con l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione e con la guerra in Ucraina, l’incertezza degli ultimi tempi si è andata ulteriormente alimentando. Secondo gli esperti, gli effetti si sono fatti sentire in particolare tra i piccoli investitori.
Una situazione che arriva dopo un periodo di grande interesse – coinciso con la pandemia di COVID-19 – che ha visto diverse società quotarsi in Borsa, con offerte pubbliche iniziali di successo.
Un mercato ribassista si verifica quando i titoli scendono del 20% o più nel loro valore dall’ultimo massimo raggiunto. E i manager delle biotech concordano sul fatto che il mercato ribassista in cui sta piombando il settore potrebbe avere un ulteriore impatto su molte aziende, mentre secondo altri opinion leader per far fronte alla crisi potrebbe essere necessario adottare strutture più snelle, mantenendo una buona dose di prudenza finanziaria.
Complessivamente l’indice NASDAQ biotech è sceso del 24,72% nell’ultimo anno e del 19,26% nel 2022 fino a oggi. Il mercato ribassista sta avendo anche forti ripercussioni sugli investimenti di capitale di rischio in società farmaceutiche private.