Novità nel campo dei trattamenti per la Malattia di Alzheimer. La pharma danese Lundbeck e la giapponese Otsuka hanno comunicato che in un trial di fase 3 il brexpiprazolo – normalmente utilizzato per la cura del disturbo depressivo maggiore – ha ridotto lo stato di agitazione in misura statisticamente significativa rispetto al placebo nei pazienti con Malattia di Alzheimer.
Il farmaco, in commercio con il marchio Rexulti, ha ottenuto l’approvazione della FDA nel 2015 per il trattamento della schizofrenia e del disturbo depressivo maggiore.
Secondo una nota ai clienti di SVB Securities.Ottenere il via libera anche per ’indicazione per la riduzione dello stato di agitazione nell’Alzheimer potrebbe aumentare il picco delle vendite di Rexulti di 500 milioni di dollari.
I risultati completi dello studio – condotto su 345 pazienti colpiti da Alzheimer di età compresa tra 55 e i 90 anni provenienti da Stati Uniti, Spagna e alcuni Paesi dell’Europa orientale – devono ancora essere elaborati compiutamente.
I pazienti sono stati tenuti sotto osservazione per un periodo di 12 settimane e sono stati valutati dagli operatori sanitari con il sistema di punteggio Cohen-Mansfield Agitation Inventory.
I risultati si riferiscono a due gruppi di pazienti con diverse posologie del trattamento: il primo ha ricevuto una dose giornaliera di 2 mg mentre l’altro ha ricevuto una dose di 3 mg al giorno.
Non sono emersi segnali di allarme per quanto riguarda la sicurezza del farmaco nel gruppo trattato con la dose più alta.
Sulla base di questi risultati, le aziende presenteranno la domanda di autorizzazione alla FDA entro la fine di quest’anno.