E alla fine l’ha spuntata Pfizer. Lunedì 22 agosto la Big Pharma americana ha annunciato di aver raggiunto un accordo da 14 miliardi di dollari per l’acquisizione di Medivation, biotech indipendente di San Francisco che ha in Xtandi, il farmaco più venduto contro il cancro alla prostata, il proprio prodotto di punta.
Le vendite di Xtandi hanno finora generato incassi per circa 2 miliardi. Una cifra che, secondo gli analisti, è destinata a raddoppiare, raggiungendo entro il 2020 ricavi per 5,7 miliardi di dollari.
Il dettaglio dell’operazione
Pfizer pagherà 81,50 dollari per azione in contanti, con un premio del 21% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì 19 agosto. Nelle prime contrattazioni dopo l’annuncio dell’acquisizione, le azioni di Medivation sono salite del 20%, fino a raggiungere gli 80,47 dollari l’una. L’accordo sarà perfezionato entro la fine del 2016, previa approvazione dell’antitrust USA.
L’annuncio di Pfizer giunge dopo un’estenuante testa a testa con la francese Sanofi. Le due Big Pharma hanno infatti passato gli ultimi cinque mesi a far pressione su Medivation per raggiungere un accordo di acquisizione. Nelle scorse settimane l’azienda californiana aveva rigettato l’offerta di Sanofi di 58 dollari per azione, dopo quella da 52,50 dollari di inizio maggio.
Medivation rappresenta per Pfizer l’operazione più grande dopo l’acquisto, nel 2015, di Hospira per 17 miliardi di dollari. La nuova incorporazione potrebbe disegnare nuovi scenari per le strategie di Pfizer nell’ambito delle terapie antitumorali.I farmaci che Medivation sta sviluppando potranno infatti integrare gli sforzi di Pfizer per sviluppare terapie combinate che inducono il sistema immunitario a combattere il cancro.
Il CEO di Pfizer, Ian Read, ha inoltre comunicato che entro l’anno l’azienda deciderà se dividersi in due, con una compagnia destinata alla vendita dei farmaci branded, e un’altra a commercializzare farmaci non più coperti dal brevetto.
Un agosto di shopping
Pfizer si è mossa anche sul mercato farmaceutico tradizionale, acquistando parte delle attività legate agli antibiotici di AstraZeneca, per una cifra fino a 1,575 miliardi di dollari oltre ai diritti sui farmaci. Pfizer verserà subito 550 milioni di dollari e altri 175 milioni senza condizioni a gennaio 2019. Quindi, al raggiungimento di determinati obiettivi e a seconda dei progressi e del successo commerciale dei farmaci in questione, pagherà ulteriori 850 milioni di dollari, più royalty.
L’accordo riguarda tre antibiotici già approvati e due in fase di test clinici. Pfizer avrà il diritto di venderli nella maggior parte dei mercati al di fuori di Stati Uniti e Canada. Per quanto riguarda il mercato nordamericano, i diritti di quattro dei farmaci in questione sono in mano ad Allergan, mentre per il quinto Pfizer si accaparrerà le royalty.
L’intesa non riguarda il portafoglio di farmaci anti infettivi biologici di AstraZeneca, ovvero le attività che l’azienda ha scorporato l’anno scorso per focalizzarsi sullo sviluppo di antibiotici. Pfizer ha sottolineato che i medicinali “aiuteranno in modo essenziale” la divisione che vende prodotti più vecchi, alcuni dei quali hanno perso l’esclusiva.