Un 2021 in recupero per il mercato italiano dei prodotti venduti in farmacia che chiude l’anno con un fatturato totale di 24,4 miliardi di euro, segnando un aumento del 3,4% rispetto al 2020 e dell’1,5% rispetto al 2019, anno benchmark pre-pandemico. Un recupero al quale ha impresso una grande accelerazione la rimonta nell’ultimo trimestre dell’anno con un +7,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
A scattare le fotografia è Iqvia. “Il 2021 è stato un anno di ripresa per la farmacia – ha sottolineato Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia – l’introduzione di misure per contenere l’emergenza Covid ha generato un grande aumento di traffico in farmacia particolarmente nell’ultimo trimestre dell’anno, causando lunghe code davanti alle farmacie. I farmacisti sono stati chiamati a fronteggiare l’emergenza accelerando il servizio di tamponatura. Molti esercizi sono riusciti ad attrezzarsi per proporre gli antigenici senza penalizzare le attività di vendita della farmacia, ma per i farmacisti è stato un impegno che ha richiesto tante risorse qualificate umane ed economiche. Questo ha mostrato il grande senso di servizio dei farmacisti in questo momento complesso”.
Farmaci con ricetta. Guardando i singoli panieri di prodotti, secondo Iqvia, il comparto etico (medicine da prescrizione), che nel 2021 ha rappresentato il 57% delle vendite in farmacia, ha registrato un aumento a valori dell’1,8% rispetto al 2020 arrivando a 13,9 miliardi di euro, mentre rispetto al 2019 c’è stato un calo del 1,2%. A volumi l’aumento delle confezioni vendute nel 2021 – rispetto all’anno precedente – è stato dello 0,9%, toccando 2,43 miliardi di confezioni vendute.
Prodotti da banco. Complessivamente il comparto commerciale (prodotti da banco senza obbligo di prescrizione, prodotti nutrizionali, integratori, parafarmaci, creme e cosmetici) in farmacia ha segnato un aumento del 5,7% rispetto al 2020. In questo ambito il comparto dei prodotti da banco senza obbligo di prescrizione ha visto un aumento del 2,5% nel 2021 rispetto al 2020 arrivando a 2,18 miliardi di euro. Gran parte di questo aumento di fatturato è avvenuto nell’ultimo trimestre dell’anno (+23,8%).
Le classi che hanno contribuito di più a questa crescita di fine anno sono state tosse e raffreddore e analgesici che nel 2020 hanno subito una battuta d’arresto. Gli integratori nutraceutici sono arrivati a un fatturato di 4,09 miliardi di euro con un aumento rispetto al 2020 del 7,7%.
In generale, la farmacia ha sentito l’effetto Omicron. Infatti, il paniere dei prodotti Covid, cioè quello del parafarmaco e dei dispositivi medici (ossimetri, termometri, mascherine, kit di auto-diagnosi Covid, ecc.), ha trainato la farmacia con un aumento di quasi il 14% a 1,97 miliardi di euro rispetto al 2020 e di quasi il 25% rispetto al 2019.
Il mercato del nutrizionale (latti in polvere, alimenti per celiaci, ecc.) invece è in calo del 2% a 373 milioni di euro in farmacia. Mentre online aumenta del 17,7% nel 2021 rispetto al 2020 a 12 milioni di euro e del 71% rispetto al 2019. Su questo comparto gioca un ruolo importante il prezzo.
La vendita di prodotti per la cura della persona (creme, cosmetici, ecc.), dopo un 2020 difficile, è in leggera ripresa in farmacia nel 2021 (+1,4%) a 1,9 miliardi di euro, ma rispetto al 2019 è in calo del 2,2%. Buona la performance online con un +12% rispetto al 2020 a 141 milioni di euro e un +93% rispetto al 2019.
Per quanto riguarda la parafarmacia, la tendenza è positiva anche senza l’effetto della somministrazione dei tamponi. Nel 2021 le parafarmacie hanno fatturato 876 milioni di euro contro gli 827 milioni del 2020 (+5,9%), e gli 845 milioni del 2019 (+3,7%).
Il diffondersi dell’emergenza legata al Covid-19 continua ad avere un forte impatto sugli acquisti di prodotti da farmacia online, infatti, molti consumatori preferiscono ancora fare gli acquisti sul web durante la pandemia. Secondo i dati di Iqvia, in Italia continua un trend di crescita delle vendite online a doppia cifra passando da 383 milioni di euro nel 2020 a 437 milioni nel 2021 (+14%). Questo aumento è ancora più accentuato se confrontato con il 2019, anno pre-pandemico, durante il quale sono stati acquistati prodotti da farmacia per un totale di 230 milioni di euro (+90% rispetto al 2021). Considerando che in Italia è possibile vendere online soltanto i prodotti commerciali, il fatturato dell’e-commerce pesa per circa il 4% del mercato.
“La farmacia dei servizi ha avuto una forte spinta dalla pandemia – aggiunge Liberatore – il servizio di tamponatura ha rappresentato la prima vera prova. Inoltre, la pandemia ha dato un notevole impulso alla digitalizzazione delle farmacie italiane. Si calcola che un anno di pandemia è equivalso a quattro anni “normali” in termini di sviluppo digitale del settore. La digitalizzazione è importante, si tratta infatti della necessità di offrire dei servizi ai propri clienti creando un canale di dialogo e fiducia. Da ora in avanti, la competitività passerà dai servizi che il farmacista saprà dare ai propri clienti anche online”.