Moderna ha già colto opportunità di produzione locale in Canada, Australia e Africa. Ora, la biotech USA sta puntando gli occhi sul “Triangolo d’oro” del Regno Unito come prossima tappa del suo business nel settore dei vaccini. Lo riporta il Financial Times.
Moderna è infatti in fase di trattative avanzate con il Regno Unito per investire nella ricerca e nella produzione locale. Collaborerà anche con il National Health Service (NHS) del Regno Unito per la sperimentazione clinica. Per questo progetto sta appunto valutando i siti produttivi presenti nel “Triangolo d’oro” costituito da Londra, Oxford e Cambridge.
L’eventuale accordo rappresenterebbe un passo fondamentale della strategia post-Brexit del Regno Unito per consolidare la sua posizione di hub del lifescience.
Solo tre anni fa Moderna non aveva prodotti commercializzati. Tutto è cambiato nel 2020 con l’avvento del vaccino anti COVID-19 basato su mRNA, che ha ottenuto un enorme successo. Insieme a Pfizer-BioNTech, Moderna ha consolidato il ruolo di azienda all’avanguardia nella lotta alla pandemia e, di conseguenza, ha incassato miliardi dalle vendite del vaccino.
Questo successo ha spinto la biotech a valutare le opportunità di produzione al di fuori degli Stati Uniti. Ad agosto 2021, ad esempio, Moderna ha firmato un’intesa con il Canada per costruire un impianto di produzione di vaccini mRNA. Oltre al suo vaccino anti COVID-19, Moderna potrebbe anche utilizzare l’impianto per fornire ai canadesi vaccini contro altre malattie respiratorie come l’influenza stagionale e il virus respiratorio sinciziale, se verranno autorizzati dalle agenzie regolatorie.
La società ha stretto un accordo simile anche con l’Australia e sta progettando un impianto da 500 milioni di dollari in Africa, capace di produrre fino a 500 milioni di dosi da 50 µg.