Uno studio prodotto dalla società specializzata The Hackett Group ha analizzato l’impatto economico e occupazionale legato alla presenza delle 3 divisioni di Johnson & Johnson nel nostro Paese: Janssen Italia, la divisione farmaceutica, J&J Medical per i dispositivi medici e J&J Consumer Health.
I siti produttivi di Latina e Pomezia
I forti investimenti intrapresi – oltre 212 milioni negli ultimi 5 anni – hanno portato ad una crescita dell’impatto economico di oltre 400 milioni tra il 2017 e il 2020, risorse grazie alle quali i siti produttivi sono diventati più efficienti e sostenibili.
Il sito di Latina, nato nel 1980, ha visto la produzione passare da 1,8 miliardi di trattamenti del 2010 ai quasi 5 miliardi di trattamenti orali innovativi previsti quest’anno.
La quasi totalità di questa produzione, 150 diverse preparazioni per oltre 50 farmaci differenti, è destinata all’estero, per raggiungere i pazienti di oltre 100 Paesi nel mondo, fatto che rende il sito di Latina uno degli hub più importanti a livello mondiale, oltre che un fiore all’occhiello nel campo dell’innovazione farmacologica.
Sostenibilità ambientale
Anche la sostenibilità ambientale è uno degli aspetti su cui si sono maggiormente concentrati gli sforzi di J&J. Di recente il Gruppo ha annunciato di aver sottoscritto tre diversi Virtual Power Purchase Agreement in Europa, accelerando così verso l’obiettivo di soddisfare il 100% del suo fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2025 per tutti i siti del gruppo, compresi quelli italiani.
I tre VPPA includono un mix di progetti eolici e solari per una capacità totale di generazione di circa 270.000 megawatt/ora (MWh) di energia elettrica da fonti rinnovabili all’anno.
Anche il ricorso all’intelligenza artificiale ha permesso di incrementare l’efficienza dello stabilimento di Latina. con una riduzione delle emissioni di CO2 di 5.100 tonnellate dal 2016 a
oggi. Lo stabilimento di Pomezia, a sua volta, ha visto la realizzazione un impianto di trigenerazione (energia elettrica, energia termica ed energia di raffreddamento) che permetterà una riduzione annuale delle emissioni di CO2 di 4.900 tonnellate.
L’impatto occupazionale
L’impatto occupazionale diretto e indiretto conta oltre 11.400 persone. Particolarmente interessante il dato relativo ai ruoli di responsabilità occupati dalle donne: in Janssen, ad esempio, le donne in posizioni dirigenziali sono il 39%, mentre a livello quadro il 46%, a fronte della media nazionale rilevata da Manageritalia rispettivamente del 18,3% e del 30%.
Secondo lo studio effettuato da The Hackett Group, inoltre, per ogni occupato direttamente da J&J vengono supportati oltre 3 posti di lavoro nel resto dell’Economia.
Complessivamente, sono oltre 1.035 i fornitori locali con i quali le diverse società di J&J intrattengono rapporti economici.
Innovazione e studi clinici
Janssen, in particolare, ha triplicato il numero degli studi clinici condotti in Italia (passati dai 32 del 2017 ai 98 del 2020, per un totale di 346 centri coinvolti) generando nuova conoscenza per il sistema della salute, sia pubblico che privato, e di fatto permettendo l’accesso gratuito a nuove cure ai pazienti. Le aree terapeutiche nelle quali è impegnata nella ricerca anche nel nostro Paese sono caratterizzate dalla presenza di patologie particolarmente invalidanti che vanno dall’oncologia all’epatite, dall’Hiv alla psoriasi, dall’ipertensione arteriosa polmonare alla sclerosi multipla. Il dato risulta particolarmente importante se messo in relazione con un recente studio di ALTEMS (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) che evidenzia come per ogni euro investito in R&D da parte delle aziende se ne generano 2,8 di risparmio per il sistema nazionale.
“Questo studio restituisce una chiara fotografia del radicamento del Gruppo Johnson & Johnson in Italia e di come, anche grazie ai continui investimenti, siamo riusciti in questi ultimi anni a generare sempre più valore nel e per il nostro Paese. Un valore che si declina su più fronti: dalle soluzioni terapeutiche all’efficientamento dei processi produttivi per raggiungere sempre più persone con i nostri preparati, a una maggiore attenzione dell’ambiente attraverso iniziative mirate al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni e alla gestione dei rifiuti. Un altro cardine della creazione di valore del Gruppo è l’innovazione che, nel caso di Janssen, ci vede costantemente impegnati nella ricerca medico scientifica, coinvolgendo direttamente i pazienti italiani in quasi 100 studi clinici al fine di individuare delle risposte alle sfide della salute ancora irrisolte”, osserva Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Janssen Italia e Head of External Affairs di Johnson & Johnson Italia. “Non dimentichiamo però che questi risultati sono frutto del lavoro delle oltre 11.000 persone che, direttamente o indirettamente, lavorano con noi, permettendoci di contribuire alla crescita del Paese, a loro va il mio ringraziamento”.
La visione futura
La convinzione che le aziende farmaceutiche possano e debbano avere un ruolo nel ridisegnare la salute del domani affiancando al proprio impegno nella ricerca, sviluppo e produzione dei farmaci anche l’ideazione di servizi ha spinto Janssen Italia a mettere in campo diversi progetti sperimentali per favorire un miglior funzionamento del sistema sanitario, con soluzioni concrete alle problematiche di pazienti e operatori sanitari:
• domiciliazione delle terapie del progetto Janssen a casa tua, nell’ambito del quale abbiamo raggiunto i pazienti in quattordici regioni d’Italia
• Janssen Genia, una piattaforma utilizzata in 115 strutture ospedaliere, grazie alla quale i farmacisti ospedalieri, con un software di intelligenza artificiale e attraverso semplici comandi vocali, ricevono informazioni sempre aggiornate per la gestione dei farmaci.
• JCare è un progetto dedicato agli specialisti oncologi, urologi e radioterapisti italiani per facilitare l’utilizzo della telemedicina, fornendo un servizio di video-visita per garantire la continuità assistenziale dei pazienti con tumore alla prostata, bisognosi di continuo monitoraggio.
I progetti di sensibilizzazione
• Fattore J è un progetto per sensibilizzare 100.000 giovani a una corretta informazione scientifica, ad assumere comportamenti responsabili per la salute di tutti e a confidare nei progressi della ricerca per una vita di qualità, e la collaborazione con la Fondazione Censis per I Cantieri per la Sanità del futuro, un contributo per definire l’agenda e gli obiettivi su cui lavorare oggi insieme ai cittadini e a tutti i protagonisti del sistema, per un SSN più efficiente, vicino e accessibile, pronto a rispondere alle sfide che ci attendono domani.
• Health4U, un programma di formazione e orientamento alle carriere universitarie e al mondo del lavoro, realizzato da Fondazione Johnson & Johnson, con un focus sui temi della salute, del benessere e delle scienze della vita, promosso in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. L’iniziativa coinvolge oltre 10mila giovani su tutto il territorio nazionale, ed è rivolta agli studenti italiani delle scuole secondarie di secondo grado, per guidarli alla scoperta dei cambiamenti che stanno trasformando il settore sanitario, dalle nuove professioni alle applicazioni delle tecnologie abilitanti. Il 21 ottobre parte la seconda edizione del progetto.
• Janssen è accanto ai B.Liver, i ragazzi del Bullone, nel progetto CICATR/CI sin dalla sua ideazione, nel 2018. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, sono tante le sfide affrontate insieme e le iniziative realizzate: le mostre a Milano e Catania, la tappa internazionale ad Amsterdam, l’esposizione virtuale nel 2020. Attraverso una rivisitazione delle icone della bellezza classica, la Venere di Milo e il David di Michelangelo, i B.Liver hanno messo “in mostra” le proprie cicatrici, invitando tutti a riflettere sulla fragilità della vita e a non aver paura di mostrarsi per quello che si è ma, al contrario, a raccontarsi e a trasformare le proprie vulnerabilità in un punto di forza.
Quest’anno Janssen rinnova il proprio impegno a fianco del Bullone nella nuova edizione del progetto “CICATR/CI Milano. L’arte di ripartire” e lo fa coinvolgendo anche i propri dipendenti, per far sì che anche loro – impegnati in prima linea nella lotta al Covid – possano raccontare e condividere il proprio vissuto, le proprie emozioni e esperienze e, come i giovani B.Liver, possano essere in grado di mostrare le proprie ferite e renderle un motore di trasformazione per il futuro.