Utilizzare l’elaborazione del linguaggio naturale per tenere traccia di nuovi focolai di malattie infettive grazie ai big data. È questo l’obiettivo dell’accordo tra Boehringer Ingelheim e la società Lifebit, che attraverso una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale puntano ad analizzare rapidamente le pubblicazioni scientifiche internazionali e i dati real world da fonti open source, per stabilire la prevalenza di una particolare malattia e scoprire se ha iniziato a diffondersi oltre i confini nazionali.
Sebbene il progetto inizierà a livello di animal health, Lifebit mira a fornire un programma in grado di studiare l’epidemiologia di quasi tutte le malattie, quindi non solo le infezioni respiratorie simili al COVID-19, ma anche patologie quali diabete, obesità e ansia.
La partnership tra BI e Lifebit è di lungo corso, ma la pandemia di COVID-19 ha fatto emergere l’importanza di sorvegliare eventuali malattie emergenti in tempo reale. E la società esperta in intelligenza artificiale fornirà ai ricercatori di Boeringher anche una visione su quali farmaci potrebbero aiutare a sconfiggere una determinata malattia.
Così, BI potrà determinare velocemente se può sviluppare un competitor, sfruttare qualche principio attivo dal suo portfolio o acquisire un nuovo asset. La piattaforma, infine, sarà anche in grado di supportare BI nella ricerca verso l’individuazione di specifici target per trattare une determinata malattia, raccogliendo dati di letteratura e genomici.