(Reuters) – Italia, Germania, Francia e Danimarca sono tra i paesi che più di tutti continuano a sostenere l’Europa nel chiudere le esportazioni di vaccini contro il COVID-19, mentre il blocco dei 27 continua a soffrire per la scarsità delle consegne.
Su questo tema la prossima settimana i Paesi dell’UE terranno un vertice, con l’obiettivo di salvaguardare gli approvvigionamenti. Al centro della disputa c’è AstraZeneca, che secondo l’UE non sta rispettando gli obblighi di fornitura. La Commissione Europea sta preparando una lettera da inviare alla pharma anglo-svedese.Potrebbe essere il primo passo di una battaglia legale.
Astrazeneca ha dichiarato che punta a fornire all’Unione Europea 100 milioni di dosi del suo vaccino entro la fine di giugno, invece dei 300 milioni previsti. La riduzione della fornitura sarebbe da imputare a problemi di produzione.
Sei paesi dell’Unione, tra cui Lettonia, Bulgaria e Repubblica Ceca, hanno chiesto al blocco di ricollocare i vaccini, per compensare le carenze di AstraZeneca.
L’eventuale correzione allo schema di distribuzione – basato sulle dimensioni della popolazione di ogni paese – consentirebbe a queste Nazioni di ottenere una quota maggiore dei 10 milioni di dosi extra promesse da Pfizer per il secondo trimestre e di non rimanere indietro nella campagna di vaccinazione, che ha come obiettivo l’immunizzazione del 70% della popolazione europea entro l’estate.
Un punto di vista non condiviso da Germania, Svezia, Danimarca, Lussemburgo e altri paesi, che vedrebbero ulteriormente ridursi le forniture loro spettanti.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)