(Reuters) – La Commissione Europea – attraverso Stella Kyriakides, commissario alla Salute – esorta gli Stati membri a eseguire con maggiore frequenza il sequenziamento del genoma del nuovo Coronavirus per individuare rapidamente eventuali mutazioni, come la variante inglese, molto contagiosa.
“Dobbiamo urgentemente fare più sequenziamenti genomici in tutta l’UE per identificare varianti e condividere le informazioni tra di noi. Questo è fondamentale”, ha dichiarato Kyriakides, che ha anche sottolineato come la Ce sia “pronta a sostenere attivamente gli stati membri con know how, infrastrutture e finanziamenti”.
Le proposte faranno parte del documento sulle nuove raccomandazioni sul COVID-19 che la Commissione pubblicherà prima della videoconferenza di giovedì prossimo.
Fino a oggi, tutte le principali varianti sono state identificati fuori dall’UE, in particolare nel Regno Unito, in Sudafrica e in Brasile, ma questo non significa che si siano necessariamente sviluppate nei Paesi in cui sono state individuate per la prima volta.
In Europa, secondo i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), ogni settimana vengono rilevate circa 1,5 milioni nuove infezioni, ma la maggior parte dei paesi dell’Unione esegue il sequenziamento su meno di 150 campioni positivi a settimana. Numeri ben lontani dai 10mila sequenziamenti che il Regno Unito fa nello stesso periodo di tempo.
Il Paese UE con il più alto numero di sequenziamenti è la Danimarca, che elabora circa 1200 campioni a settimana da settembre e pubblica i risultati tre settimane dopo aver condotto il test. La maggior parte dei paesi europei, invece, impiega in media 4-5 settimane per pubblicare i risultati e non sono rari ritardi fino a 10 settimane.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)