(Reuters) – “Entro la fine dell’anno dovremmo avere 60mila persone nello studio e l’endpoint sull’efficacia potrebbe essere avviato già nelle prime settimane o nei primi mesi del nuovo anno”. Lo ha annunciato Paul Stoffel, CSO di Johnson & Johnson, in un’intervista prima della conferenza Reuters Total Health di questa settimana, parlando del vaccino contro il COVID-19 che la big pharma americana sta sviluppando.
L’arruolamento dei partecipanti al trial va a buon ritmo, con oltre mille persone al giorno reclutate per la sperimentazione di fase avanzata, tanto che l’azienda si aspetta di arrivare all’autorizzazione degli USA entro febbraio 2021 o addirittura prima. La sperimentazione di fase III del prodotto è iniziata a fine settembre. L’azienda ha però sospeso il trial a ottobre a causa di un grave evento avverso su un partecipante; lo studio è poi ripreso dopo il via libera di un panel di esperti indipendente.
J&J deve fornire dati sulla sicurezza alla FDA americana per almeno la metà dei partecipanti. L’azienda americana è in ritardo rispetto ad aziende concorrenti come Moderna e Pfizer/BioNtech.
Il candidato vaccino di J&J utilizza il comune virus del raffreddore, l’adenovirus di tipo 26, per introdurre le proteine del coronavirus nelle cellule dell’organismo ed attivare, così, il sistema immunitario.
Fonte: Reuters
(Versione italiana Daily Health Industry)