Un articolo ormai famoso, di Nature, del 2008, sollevava una questione cruciale nell’ambito della ricerca biomedica. “C’è un abisso tra i ricercatori biomedici e i pazienti che hanno bisogno delle loro scoperte”. Una sorta di “valle della morte” che, secondo l’autore, Declan Butler, può essere superata grazie alla ricerca traslazionale, un percorso che porta il farmaco dalle provette del laboratorio al letto del paziente, e viceversa. In altre parole, un approccio che ha come obiettivo di trasferire i risultati della ricerca di base in nuovi metodi di diagnosi, prevenzione e cura, ma anche di trasformare le osservazioni cliniche e i bisogni insoddisfatti dei pazienti in nuove piste per la ricerca.
È proprio in quest’ottica e con questi obiettivi che, nel 1999, è nata Galapagos. Allora era una start-up belga, che, con il tempo e attraverso collaborazioni con case farmaceutiche affermate, ha aperto vari centri in tutto il mondo. Quest’anno la ormai azienda biotecnologica ha annunciato l’apertura di una sede a Milano, dove lavorano una decina di dipendenti; entro il 2021 diventeranno oltre 50. La presentazione della nuova sede è avvenuta durante il convegno “Galapagos parla italiano” che si è tenuto il 6 ottobre presso la Residenza dell’Ambasciatore del Belgio.
Farmaci mirati e innovativi dal laboratorio al letto del malato
In questa occasione Alberto Avaltroni, VP Country Head Galapagos Biopharma Italy, ha spiegato come la piattaforma di ricerca brevettata dal’azienda sia proprio un’espressione concreta di medicina traslazionale. “Il nostro approccio si fonda sull’identificazione delle proteine che giocano un ruolo cruciale nello sviluppo delle malattie e punta a scoprire meccanismi d’azione che le possano colpire inibendole”. Questo tipo di ricerca offre maggiori possibilità per lo sviluppo di farmaci mirati ed altamente efficaci e risponde alla necessità di concentrare la ricerca nello sviluppo di terapie che agiscano sulle cause della malattia, piuttosto che sui sintomi.
“Vogliamo portare al letto del malato le soluzioni individuate nei laboratori nel più breve tempo possibile”, ha aggiunto nel suo intervento Daniele D’Ambrosio, Head of Clinical Research Galapagos Biopharma. “Solo così potremo fare la differenza per i Sistemi Sanitari, impegnati ad affrontare l’invecchiamento progressivo della popolazione e l’aumento delle malattie croniche”.
L’azienda si occupa infatti di due processi patologici fondamentali, che sono alla base di molte malattie croniche: l’infiammazione e la fibrosi. “Le conoscenze accumulate in questi 20 anni di ricerca ci hanno consentito di arrivare all’individuazione di una molecola che agisce sull’infiammazione, filgotinib, che grazie alla partnership con Gilead è ora un farmaco indicato per il trattamento dell’artrite reumatoide”, ha raccontato D’Ambrosio. “Sul fronte della fibrosi, invece, abbiamo individuato un enzima bersaglio, ‘autotaxin’ la cui inibizione, attraverso una molecola denominata ziritaxestat, ha mostrato attività anti-fibrotica”. La molecola ha mostrato risultati promettenti in uno studio di fase 2 nei pazienti con fibrosi polmonare idiopatica, gli studi di fase 3 sono in corso.
Un’occasione per ribadire la collaborazione tra Italia e Belgio
Diversi trial vengono condotti in Italia, di cui uno sulla fibrosi polmonare ideopatica, uno sulla sclerosi sistemica e numerosi studi su filgotinib. Con l’apertura della sede a Milano, poi, si aprirà sicuramente “una stagione di maggiore collaborazione con i clinici italiani e di nuove opportunità per i pazienti”, ha precisato Avaltroni.
L’azienda ha stretto partnership con alcune aziende del Paese per la produzione di farmaci (i principi attivi e gli intermedi dei farmaci in Italia, per esempio, saranno prodotti dalla FIS, la Fabbrica Italiana Sintetici). In questo modo sarà possibile “reimmettere nel sistema sociale e produttivo parte dei nostri profitti”. E soprattutto mettere a disposizione dei pazienti che partecipano ai trial clinici nuove opzioni terapeutiche prima ancora dell’approvazione.
L’ingresso della casa farmaceutica è, come ha ricordato Carruet Frank, Ambasciatore del Belgio in Italia, “un’occasione per ribadire la collaborazione tra Italia e Belgio e la necessità di lavorare insieme per la ripresa e lo sviluppo dei due Paesi”, in particolare dopo i mesi di difficoltà che abbiamo vissuto.
Nella foto: Alberto Avaltroni, VP Country Head Galapagos Biopharma Italy durante il congresso