(Reuters Health) – Circa 156 nazioni hanno aderito al COVAX, il piano globale per un’equa distribuzione dei futuri vaccini contro COVID-19. Ma fra queste non figurano Cina e USA, per motivi diversi.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è già assicurata le future forniture attraverso una serie di accordi bilaterali, suscitando critiche nell’opinione pubblica internazionale.
La Cina è in prima linea nella corsa alla messa a punto del vaccino. L’obiettivo finale è quello di arrivare a fornire 2 miliardi di dosi di vaccino in tutto il mondo entro la fine del 2021.
Il piano COVAX arriverà a coinvolgere circa i due terzi della popolazione mondiale, secondo l’OMS e l’alleanza per il vaccino GAVI, la quale ha pubblicato venerdì scorso l’elenco dei firmatari dopo la scadenza dei termini per l’iscrizione.
“COVAX offrirà al mondo il portafoglio più ampio e diversificato possibile di candidati vaccini”, ha affermato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un briefing virtuale con la stampa, “Questa non è beneficenza, è qualcosa che viene fatta nell’interesse di ogni paese del mondo. Affondiamo o nuotiamo insieme. Non è solo la cosa più giusta da fare, è anche la più intelligente”.
L’Alleanza per il vaccino GAVI ha a oggi ricevuto 1,4 miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo di vaccini, ma per procedere speditamente sulla strada tracciata ne sono necessari altri 700 – 800 milioni.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)