Prodotto da Bristol-Myers Squibb
Indicazioni terapeutiche: immuno-oncologia anti PD-1
Vendite 2015: 942 milioni di dollari
Proiezione 2020: 8,4 miliardi di dollari
Potrebbe sembrare azzardato ipotizzare che entro i prossimi cinque anni un nuovo farmaco possa diventare il terzo più venduto al mondo, viste anche le vendite del 2015 che sfiorano il miliardo di dollari. Eppure il nuovo anticorpo anti PD-1 della Bristol-Myers Squibb (BMS) si sta rivelando una grande promessa.
Approvato prima del previsto a Natale 2014, Opvido interferisce con il pathway PD-1 (programmed death 1) che è impiegato dalle cellule tumorali per evadere il controllo del sistema immunitario. Il meccanismo d’azione rende quindi questo farmaco applicabile a molti tipi di tumore: infatti, inizialmente approvato per il melanoma è stato poi rilevato efficacie anche per il trattamento del cancro al polmone non a piccole cellule. Opvido ha mostrato risultati molto interessanti anche in uno studio di fase avanzata sul carcinoma renale, in cui il confronto con il farmaco Afinitor della Novartis ha portato a un evidente vantaggio di sopravvivenza tale da spingere il comitato di sorveglianza a sospendere gli studi in anticipo.
E ancora, la BMS ha fatto sapere che stanno testando Opdivo su oltre 7000 pazienti a livello globale in 50 trial, sia come monoterapia che in associazione ad altri trattamenti.
L’unico blocco su questa scalata al successo potrebbe essere Keytruda della Merck, un altro inibitore di PD-1 che ha ottenuto l’approvazione alla messa in commercio con tre mesi di anticipo rispetto a Opdivo. Sebbene l’azienda abbia preannunciato che Keytruda è stato inserito in oltre 85 trial globali che includono più di 30 tipi di tumori e circa 14.000 pazienti, le proiezioni di EvaluatePharma hanno stimato per il 2020 poco meno di 5 miliardi di dollari di vendite, collocando il farmaco al diciannovesimo posto della graduatoria.