Dall’epatite C all’Hiv o al cancro: i grandi progressi nelle cure compiuti egli ultimi anni sono anche frutto della collaborazione tra medici e industria farmaceutica. Una collaborazione che contribuisce a far aumentare l’aspettativa di vita di 3 mesi ogni anno e i cui aspetti economici, tra due settimane, saranno resi pubblici grazie al Disclosure Code, il codice europeo che verrà adottato da 33 paesi compresa l’Italia.
Grazie alla cosiddetta ‘operazione trasparenza’ le oltre 200 aziende italiane del farmaco aderenti a Farmindustria, entro il 30 giugno, pubblicheranno online sui propri siti tutti i dati relativi alle transazioni economiche con la classe medica avvenute nel 2015. Verranno quindi resi noti i nomi dei professionisti e delle società scientifiche che collaborano con le imprese, specificando i compensi i relativi a partecipazione a convegni, finanziamenti di congressi, oneri per i medici relatori, per le consulenze ma anche le sovvenzioni date ad enti pubblici o ospedali per progetti di ricerca clinica.
Si tratta, spiega il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, di “un cambiamento epocale”. Un passo, aggiunge, “che abbiamo deciso di fare volontariamente, laddove una legge non ce lo impone, come invece accade in Francia e negli Stati Uniti. Quindi credo abbia ancora più valore”.
Anche fra i medici ci si aspetta una grande adesione. “Siamo intorno al 70% -dice Massimo Scaccabarozzi – una percentuale straordinaria che è anche una grande prova di senso di responsabilità da parte dei medici”.