(Reuters Health) – “C’è una vasta gamma di prezzi e le fonti UE hanno indicato quello più alto che non è, però, un prezzo fisso”. Questa la risposta di Seth Berkley, CEO dell’alleanza GAVI, all’Unione Europea, che di fronte allo scenario di un prezzo massimo di 40 dollari per dose, per i Paesi ricchi, di un vaccino eventualmente approvato contro il COVID-19, ha dichiarato di essere pronta a sganciarsi dal programma COVAX per cercare di ottenere accordi più economici.
COVAX è un programma di finanziamento sostenuto da GAVI, OMS e CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) e realizzato per offrire un accesso rapido ed equo a livello globale ai vaccini COVID-19, una volta sviluppati.
L’obiettivo è consegnare due miliardi di dosi entro la fine del 2021 ai Paesi che aderiscono al programma. GAVI ha dichiarato che più di 75 nazioni hanno manifestato interesse ad aderire a COVAX.
Secondo Berkley la maggior parte dei vaccini è in una fase precoce di studio, per cui è troppo presto per indicare un eventuale finale, anche considerando che non si sa ancora quale tecnologia risulterà efficace, né se i vaccini saranno a singola o doppia dose. Tutte caratteristiche che possono determinare il costo di un prodotto.
Berkley ha anche sottolineato che le aziende farmaceutiche usano spesso un approccio tariffario a più livelli, in cui i Paesi più poveri pagano il prezzo più basso, quelli a medio reddito ne pagano uno più elevato e infine iPpaesi più ricchi pagano il prezzo più alto. “È anche probabile che avremo prezzi più bassi, dati i grandi volumi ai quali dovremmo presumibilmente accedere”, ha concluso il CEO di GAVI.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)