Il prezzo del ‘superfarmaco’ contro l’epatite C pagato in Italia è il più basso in Europa. Lo ha affermato Mario Melazzini, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in apertura del Sesto Workshop in Economa e Farmaci in Epatologia, organizzato dall’Università Cattolica di Roma. “Pur in presenza di stime incerte sulla reale incidenza e prevalenza della malattia in Italia – ha spiegato Melazzini – l’Aifa fin da subito ha affrontato con grande rigore la questione del prezzo dei farmaci per l’HCV, improntando il suo operato a criteri di trasparenza e scientificità. Sono ormai quasi 50.000 i pazienti ad oggi avviati ad uno dei diversi trattamenti disponibili, numero che consente di raggiungere un ulteriore scaglione di sconto che conferma il prezzo medio applicato in Italia come il più basso in Europa”.
Trattamenti monitorati con i Registri
Grazie ai Registri, continua il presidente Aifa, è possibile monitorare l’efficacia dei trattamenti. “L’Aifa – continua Melazzini – ha difeso con forza la sua strategia negoziale e di accesso progressivo alle terapie e sta strettamente monitorando i nuovi trattamenti per valutarne con grande attenzione il profilo di efficacia e sicurezza nella real life attraverso i dati dei Registri di Monitoraggio. L’impegno per garantire una copertura totale dei pazienti che hanno bisogno di questo tipo di terapie impone scelte partecipate ma rigorose nella valutazione dell’innovatività e del beneficio terapeutico aggiunto e quindi anche nella determinazione del prezzo. E’ pero’ un lavoro di squadra – conclude il presidente – dove enti regolatori, prescrittori, aziende e pazienti sono tutti chiamati al rispetto del valore della responsabilità e della conoscenza basata su evidenze scientifiche, per il raggiungimento di un comune obiettivo”.