Cinquecento milioni di dollari subito e altri 750 milioni se il farmaco in sperimentazione arriverà sul mercato.Tanto è costato all’americana Merck (MSD) l’acquisizione di Afferent Pharmaceuticals, specializzata nello sviluppo di farmaci biotech che hanno come obiettivo il recettore P2X3, coinvolto in diversi disturbi neurologici.
Afferent, nata nel 2009 e con base a San Mateo, in California, ha da poco terminato la fase II di sperimentazione del farmaco AF-219, che si è mostrato efficace nel ridurre la tosse persistente, con la metà dei pazienti che ha avuto una riduzione del 50% della tosse alla dose più bassa del medicinale. Ulteriori risultati saranno presto rilasciati e l’azienda ha in programma di cominciare un trial clinico di fase III nel 2017.
Merck, in realtà, non è solita fare questo tipo di acquisizioni. Dall’accordo con Cubist del 2014, un affare che è costato all’azienda americana 9,5 miliardi di dollari, la Merck statunitense ha acquisito solo una piccola società di Edimburgo, IOmet Pharma, e la sua tecnologia sull’immuno-oncologia. Mentre poco più di un anno fa Merck ha sborsato 200 milioni di dollari per investire su nuovi farmaci in via di sviluppo di NGM Bio, in diverse aree terapeutiche.
Il responsabile Ricerca e Sviluppo di Merck, Roger Perlmutter, è solito portare avanti queste piccole acquisizioni, una strategia che persegue da quando era in Amgen.