L’azienda cinese BrightGene ha” copiato” con successo remdesivir, il farmaco di Gilead in sperimentazione contro COVID-19. A dichiararlo è stata ieri la stessa pharma cinese al mercato Star, il NASDAQ del Paese asiatico.
BrightGene, con sede a Suzhou, ha anche affermato di aver già prodotto in serie il principio attivo e che è in procinto di fornirlo in dosi limitate. Le azioni della azienda sono aumentate del 20% alla diffusione della notizia.
BrightGene non sembra comunque intenzionata a bypassare del tutto Gilead. I suoi dirigenti hanno infatti chiarito che la versione generica è ancora in fase di ricerca e sviluppo e che per la commercializzazione finale richiederà l’autorizzazione del titolare del brevetto.
Inoltre, il segretario del Consiglio d’amministrazione della società asiatica ha spiegato che non ci sono problemi di violazione del brevetto perché il prodotto non è stato venduto.
Produrre la copia di un farmaco coperto da brevetto su larga scala, senza autorizzazione, è una mossa insolita, che potrebbe far riaprire le preoccupazioni sulla protezione della proprietà intellettuale nel paese asiatico.
Preoccupazioni che sono state alla base della guerra commerciale tra USA e Cina e per risolvere le quali Pechino ha di recente promesso di produrre una legislazione simile a quella americana sui diritti di brevetto sui farmaci, inclusa l’ingiunzione preliminare contro un produttore di generici in caso di medicinali coperti da brevetto.
In un recente meeting dell’azienda, il CEO di Gilead, Daniel O’Day, ha dichiarato che la società ha tutti i brevetti su remdesivir, compresi quelli per il coronavirus. Ma ha anche sottolineato che la priorità dell’azienda è valutare il farmaco nei trials clinici e aumentare la produzione se l’efficacia verrà confermata. Gilead “non entrerà in una disputa sui brevetti”, ha dichiarato il manager.