(Reuters Health) – Takeda cambia rotta e mette un più davanti all’utile operativo, che stima a 91,91 milioni di dollari per l’anno fiscale che si concluderà a marzo 2020.
L’azienda giapponese, dopo una precedente previsione di perdita, grazie alle maggiori vendite dei suoi prodotti e ai risparmi sui costi della fusione con Shire, sorprende dunque gli analisti, che avevano stimato una perdita di quasi 700 milioni di dollari.
Takeda aveva già sorpreso i mercati a maggio dello scorso anno quando aveva invertito le sue previsioni sugli utili dell’intero anno in perdita, in gran parte dovute ai costi dell’accordo da 59 miliardi di dollari per acquisire Shire. Successivamente ha rivisto le previsioni al rialzo, grazie alle forti vendite dei suoi farmaci.
L’acquisizione di Shire, completata a gennaio 2019, ha ampliato la pipeline di Takeda e diversificato le sue vendite globali, con la metà che proviene ora dagli USA.
Inoltre, l’azienda farmaceutica giapponese, ora al quindicesimo posto al mondo per fatturato, ha in rampa 14 nuovi prodotti, da lanciare entro il 2024, che contribuiranno per circa 10 miliardi di dollari alle vendite annuali.
Ma l’acquisto di Shire ha lasciato Takeda con un debito di circa 40 miliardi di dollari, per ridurre il quale, l’azienda giapponese ha cominciato a dismettere attività non core, con l’obiettivo di raccogliere 10 miliardi di dollari.
Takeda resta così concentrata su cinque aree chiave: oncologia, gastroenterologia, neuroscienze, malattie rare e terapie a base di plasma derivati.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)