Gli inibitori contro PD-1 e CTLA-4 sono diventati trattamenti anticancro ben consolidati. Ora, un gruppo di ricerca guidato dal Dartmouth College suggerisce che un altro checkpoint immunitario, che funge da “freno” alla risposta immunitaria, potrebbe essere il bersaglio terapeutico contro il cancro e le malattie autoimmuni.
La molecola è denominata VISTA. Il team di ricerca ha riferito, in uno studio pubblicato su Science, che, a differenza di altri regolatori di checkpoint espressi su cellule T attivate, VISTA è presente su cellule T naïve e mantiene lo stato di quiete e la tolleranza nei confronti degli autoantigeni.
Precedenti studi hanno dimostrato che i topi, che sono carenti di VISTA, potrebbero sviluppare livelli elevati di cellule CD4+T e manifestare un aumento della produzione di citochine.
Il team di ricerca ha dimostrato che l’espressione di VISTA da parte delle cellule T agisce come un freno che limita l’attivazione delle cellule T.
Utilizzando il sequenziamento dell’RNA a cellula singola per confrontare il gruppo topi nei quali VISTA è stata eliminata con i controlli wild-type, i ricercatori hanno scoperto che i topi normali hanno un’espressione più elevata di fattori di trascrizione come Klf2 e Klf6, noti per essere critici nel mantenere le cellule T silenti o inibire la loro proliferazione.
Nei modelli murini con rigetto nei confronti di un trapianto, gli scienziati hanno usato gli agonisti VISTA e hanno scoperto che gli anticorpi possono sopprimere lo sviluppo del processo infiammatorio promuovendo la morte delle cellule T periferiche.
Gli auto-antigeni possono presentarsi sotto forma di cellule cancerose o altri tessuti che sono bersaglio del sistema immunitario. I ricercatori ritengono che VISTA rappresenti un nuovo regolatore di checkpoint che può essere preso di mira sia dagli agonisti, sia dagli antagonisti per innescare effetti terapeutici opposti sulle cellule T.
ImmuNext, una società sta sviluppando farmaci mirati contro VISTA, aveva inizialmente collaborato con Johnson & Johnson su JNJ-61610588, anticorpo anti-VISTA, ma la pharma del New Jersey ha rinunciato dopo che in uno studio di fase 1 un paziente ha sofferto di effetti collaterali associati alla sindrome da rilascio di citochine.
ImmuNext nel 2016 ha siglato anche un accordo esclusivo con Roche per lo sviluppo di agonisti che amplificano VISTA per gestire le malattie infiammatorie.