(Reuters Health) – I dati raccolti da diversi studi in fase avanzata dimostrano che roxadustat, di AstraZeneca, non aumenta il rischio di complicanze cardiovascolari potenzialmente mortali, come infarto e ictus, quando viene usato al posto della epoietina alfa nel trattamento dell’anemia, nei pazienti con malattia renale. I risultati sono stati presentati all’American Society of Nephrology Kidney Week 2019, che si è tenuta a Washington.
In particolare, in un sottogruppo di pazienti che si era recentemente sottoposto a dialisi, il rischio cardiovascolare è risultato inferiore di circa un terzo per i pazienti trattato con roxadustat. Mentre in una dichiarazione di giovedì scorso, l’azienda inglese aveva affermato che il farmaco era più efficace dell’epoietina nel migliorare la conta dei globuli rossi nei pazienti in dialisi.
AstraZeneca spera dunque che in futuro roxadustat venga autorizzato nel trattamento dell’anemia nei pazienti con patologie renali che necessitano ancora di dialisi, un gruppo di malati a quali non viene attualmente somministrata epoietina a causa dei rischi cardiovascolari associati all’ormone.
Il farmaco, che ha già avuto l’ok nel mercato cinese lo scorso anno, potrebbe raggiungere un fatturato da 870 milioni di dollari nel 2024, almeno secondo le stime di alcuni analisti; mentre secondo altri potrebbe arrivare anche a un miliardo di dollari di entrate annuali. L’azienda inglese ha intenzione di presentare domanda di approvazione agli USA quest’anno.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)