(Reuters Health) – La combinazione di nivolumab (BMS) e bevacizumab (Roche) potrebbe rappresentare una strategia di trattamento efficace nelle donne con tumore dell’ovaio recidivante.
È quanto ha evidenziato una sperimentazione di fase II coordinata da Joyce Liu, del Dana-Faber Cancer Institute di Boston. I risultati del trial sono stati pubblicati da JAMA Oncology.
La sperimentazione ha coinvolto 38 donne con carcinoma ovarico epiteliale recidivato, di cui 20 platino-resistente e 18 platino-sensibile. Tutte avevano avuto un ritorno della malattia entro un anno dall’ultima terapia e si erano sottoposte fino a tre linee di terapie precedenti. La combo è stata somministrata ogni due settimane.
In totale, 11 donne hanno risposto alla terapia, con un tasso di risposta oggettivo (ORR) del 28,9%. Inoltre, l’ORR si è rivelato migliore tra le donne platino-sensibili (40%) che tra quelle platino-resistenti (16,7%). La durata media della risposta è stata di sei mesi e la sopravvivenza libera da progressione di 8,1 mesi.
Le donne con tumore platino-resistente hanno avuto una durata media della risposta più lunga rispetto alle donne con malattia sensibile al platino, 12,3 mesi contro 5,6, ma una sopravvivenza libera da progressione peggiore, 5,3 mesi contro 9,4 mesi.
Fonte: JAMA Oncology
(Versione italiana per Daily Health Industry)