Anche Emma Walmsley, CEO di GlaxoSmithKline, ha aderito alla campagna #MeTooPay, che vuole sensibilizzare alle differenze di retribuzione tra uomini e donne. La campagna ha già raccolto le adesioni di alcune tra le più influenti donne d’affari inglesi, oltre 100 leader che “chiedono un’azione radicale e rapida per affrontare la discriminazione salariale”.
Nel suo primo intero anno come CEO, Walmsley ha incassato 7,29 milioni di dollari nel 2018, leggermente di più dei 6,7 milioni di dollari di Vas Narasimhan per il suo primo anno da CEO di Novartis, ma ancora molto al di sotto dello stipendio di altri top manager del settore farmaceutico e biotech, tra cui il collega Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca, che ha intascato quasi 14 milioni di dollari.
In realtà, sullo stipendio di Walmsley, relativamente nuova nel ruolo di CEO, non sono stati ancora versati gli incentivi a lungo termine, ma il suo stipendio iniziale era comunque inferiore di oltre 1,3 milioni di dollari rispetto a quello del suo predecessore, Andrew Witty.