Ha attraversato tutta l’Italia #PerchéSì, il primo laboratorio di idee dedicato alla comunicazione del valore della vaccinazione, con l’obiettivo di contrastare le fake news e di sostenere e premiare le campagne di comunicazione scientifiche, autorevoli, empatiche, social ed efficaci.
Più di cinquanta i progetti candidati alla seconda edizione del contest promosso da Sanofi Pasteur: campagne di comunicazione sviluppate e lanciate da università, centri di ricerca, associazioni, società scientifiche, ASL e distretti sanitari.
I finalisti hanno partecipato insieme a trenta giovani creativi e comunicatori, sotto la guida di mentor scientifici, anche al primo hackathon italiano sulla comunicazione dei vaccini.
Oggi, presso le Officine Farneto di Roma, la finale di #PerchéSì ha designato i vincitori del contest e dell’hackathon.
I vincitori
Per la categoria “ASL e distretti sociosanitari” è stato premiato il linguaggio universale dello sport di ATS Milano Città Metropolitana, mentre per la categoria “Università, Società Scientifiche, Ospedali, Associazioni e Fondazioni” il buon esempio dato dagli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari nella campagna sviluppata dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università.
I messaggi
È stato il medico dell’Inter a dare il fischio di inizio della campagna “Il valore dei vaccini… va in rete”. Così ATS Milano Città Metropolitana ha deciso di raccontare il valore della vaccinazione attraverso il linguaggio empatico, positivo, immediato e universale dello sport. La campagna ancora in corso ha coinvolto medici dello sport, la federazione medico-sportiva e i 49 ambulatori lombardi competenti attraverso attività social, claim divertenti ispirati agli sport e specifiche iniziative informative per i medici sportivi.
In prima linea per dare il buon esempio sulla prevenzione antinfluenzale mettendosi in gioco al fianco del cittadino. Così il team di Vaccinarsinsardegna.org dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari ha sviluppato una campagna di comunicazione sulla vaccinazione diretta agli operatori sanitari dell’AOU di Sassari. La campagna #IoMiVaccino ha coinvolto anche la squadra di basket Dinamo Sassari come testimonial e protagonista di un flashmob nel campionato di serie A che ha coinvolto migliaia di tifosi presenti.
Il vincitore dell’hackathon
Tante le nuove idee emerse dai trenta giovani creativi e comunicatori impegnati nel primo hackathon italiano sulla comunicazione dei vaccini.
Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il progetto video e social “Challenge in a Tok” ideato da Andrea Giovinazzi, Giovanni Mosiello e Riccardo Arciulo. Un progetto che vuole coinvolgere i teenager attraverso il linguaggio dirompente di TikTok, stimolando l’interazione dal basso con il lancio di challenge video sull’importanza della vaccinazione.
I giovani creativi voleranno ad Atene per un viaggio-studio organizzato dall’Institute of Interaction Design di Copenaghen, riconosciuto a livello internazionale per il suo processo di innovazione totalmente basato sulla prototipazione e sulla multidisciplinarità dei team di lavoro.
“La giuria quest’anno è rimasta particolarmente colpita dalle campagne sviluppate sul territorio e dalle nuove idee sviluppate ieri in sede di hackathon di #PerchéSì. Ci danno il polso di una comunicazione scientifica che ha accelerato e ha investito molto negli ultimi anni per contrastare fake news e disinformazione. Molta strada è stata fatta soprattutto sulla capacità di mettersi in ascolto e cogliere nuove modalità di comunicare e arrivare alle persone con l’autorevolezza e competenza”, spiega Paolo Bonanni, Professore di Igiene e medicina preventiva presso l’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo “Calendario per la Vita” e co-Presidente della giuria di #PerchéSì.
“Questo nostro progetto #PerchéSì è innovativo, inclusivo, coraggioso, contemporaneo. Come Sanofi Pasteur per il secondo anno ci mettiamo in ascolto degli esperti della salute e al contempo li facciamo incontrare con chi studia la comunicazione medico-scientifica del domani. Oggi come azienda abbiamo il dovere di creare occasioni di confronto tra tutti gli interlocutori per individuare, in questo caso, nuove strategie di narrazione del valore della vaccinazione. È nell’intersezione tra scienza e comunicazione che oggi si può fare la differenza per la comunità”, afferma Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur in Italia.
La giuria
A valutare i progetti sono stati dieci autorevoli esponenti del mondo delle società scientifiche, dell’innovazione, della comunicazione e dell’informazione come: Paolo Bonanni (professore di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Firenze e coordinatore del board del Calendario per la Vita), Elena Bozzola (consigliere e segretario Nazionale della Società Italiana di Pediatria, pediatra infettivologo presso l’Unità di Pediatria Generale e Malattie Infettive dello Ospedale Bambino Gesù di Roma e membro del Gruppo Tecnico Consultivo sulle Vaccinazioni ministeriale), Giampietro Chiamenti (Past President della Federazione Italiana Medici Pediatri), Michele Conversano (Past President della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, presidente dell’Alleanza per l’Invecchiamento Attivo – Happy Ageing e direttore del dipartimento di prevenzione della ASL di Taranto), Antonio Ferro (responsabile del progetto VaccinarSì, coordinatore del Collegio degli Operatori della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, direttore UOSD Servizio di Epidemiologia Azienda Ulss 6 Euganea), Letizia Gabaglio (giornalista scientifica e socia fondatrice della media company Galileo), Tommasa Maio (medico di medicina generale e responsabile area vaccini FIMMG), Simona Maschi (co-fondatrice e direttore Copenhagen Institute of Interaction Design), Valeria Fava (consulente del PiT salute, servizio di informazione e tutela rivolto ai cittadini e responsabile area salute per il Backoffice di Cittadinanzattiva), Barbara Sgarzi (giornalista professionista ed esperta di comunicazione digitale).