Un team di ingegneri biomedici della Duke University ha descritto una nuova tecnica CRISPR che consentirebbe agli scienziati di alterare l’epigenoma, ovvero tutta quella rete di molecole e proteine che guida le azioni dei diversi geni. La ricerca è stata pubblicata da Nature Biotechnology.
La tecnica di editing genetico più comunemente usata, la CRISPR-Cas9, usa una proteina Cas per tagliare il DNA. Nel campo della CRISPR, questo è noto come sistema di “classe 2”, mentre i sistemi di “classe 1” sono più complicati perché si basano su più proteine per legarsi al DNA.
In questo caso, viene reclutata una proteina Cas3 per tagliare il filamento, mentre la rete di proteine è chiamata Cascade (CRISPR-associated complex for antiviral defense).
Il team della Duke University ha usato un sistema di classe 1 per modificare l’epigenoma delle cellule.
I ricercatori sono riusciti a collegare gli attivatori genici al complesso Cascade e a regolare così i livelli di espressione genica nelle cellule.
Hanno anche collegato un soppressore del Cascade per disattivare del tutto i geni. “Abbiamo scoperto che la struttura del Cascade è modulare, consentendo a una varietà di siti di collegare attivatori e soppressori, ottimi strumenti per alterare l’espressione genica nelle cellule umane”, ha dichiarato Adrian Oliver, autore dello studio.
Il potenziale di CRIPSR-Cas3 ha già portato entusiasmo nel settore. A gennaio, Locus Biosciences ha siglato un accordo con Johnson & Johnson per sviluppare la sua piattaforma per l’uso di CRISPR-Cas3 nell’antibiotico resistenza. L’accordo potrebbe valere fino a 818 milioni di dollari per Locus.
Nel frattempo, diversi gruppi di scienziati del mondo accademico stanno cercando di migliorare la CRISPR, incluso un altro team della Duke University che si sta concentrando sul miglioramento dell’enzima Cas9. Infine, un team della Columbia University sta cercando di evitare il taglio del DNA per inserire direttamente il DNA nelle posizioni esatte del genoma.