Anche la deadline del 3 settembre è scaduta inutilmente. Il closing tra Roche e Spark Therapeutics non è andato ancora in porto. La casa farmaceutica svizzera ha infatti respinto l’offerta di 114,50 dollari per azione per gli azionisti Spark a partire dal 1° ottobre. Inoltre, non c’è ancora nessuna approvazione da parte dei rispettivi regolatori antitrust.
Come già accaduto precedentemente, Roche ha affermato che sta concedendo “tempo aggiuntivo alla Federal Trade Commission degli Stati Uniti e all’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito per completare le loro valutazioni sull’acquisizione”.
Vista l’incognita relativa alla tempistica di valutazione dell’antitrust, la maggior parte degli azionisti di Spark è ancora incerta; a partire da venerdì scorso solo il 24,1% delle azioni in circolazione della biotech era stato offerto in calo rispetto al 25,2% del precedente ritardo di luglio.
Il CEO di Roche, Severin Schwan, ha ripetutamente affermato che la sua azienda è sicura che la transazione con Spark si chiuderà entro la fine di quest’anno.
A giugno Spark e Roche avevano fatto sapere di aver ricevuto una “seconda richiesta” dalla FTC per ottenere documenti relativi all’accordo e hanno rivelato che anche la CMA aveva aperto una propria indagine. Sono passati quasi tre mesi e gli osservatori del settore non sanno ancora con certezza quali siano le preoccupazioni delle agenzie.