Le vendite del farmaco contro la fibrosi cistica Symkevi, commercializzato negli USA come Symdeko, arrivate a 362 milioni di dollari – + 94,6% nel primo anno sul mercato – sono la nota più positiva del Q2 di Vertex.
Complessivamente l’azienda ha generato 940 milioni di dollari nel secondo trimestre di quest’anno e ha aumentato le sue previsioni di entrate per l’intero anno nel range compreso tra 3,6 e 3,7 miliardi di dollari.
L’azienda americana aveva avuto l’ok della FDA alla commercializzazione del farmaco a febbraio 2018, come successore di Orkambi, che ha visto, di contro, un lieve aumento delle vendite dell’1,6% nel trimestre, a 316 milioni di dollari.
Parte del successo del nuovo farmaco è dovuto all’ampia etichetta e ai dati positivi sull’efficacia in fase III rispetto a Orkambi, dati che hanno mostrato un aumento della FEV1, di oltre il 4%, mentre per Orkambi questa misura si è fermata 2,8%.
Vertex ha in programma un cambio di CEO, ruolo che passerà da Jeffrey Leiden, che ha spinto la società americana nel mercato della fibrosi cistica, al CMO Reshma Kewalramani.
Ma gli analisti sono convinti che la mossa potrebbe determinare una stagnazione della crescita. Le preoccupazioni riguardano il fatto che altri dirigenti potrebbero lasciare, in un momento critico, in cui Vertex sta spingendo per avere l’approvazione della FDA per il suo candidato a tre, sempre contro la fibrosi cistica, VX-445.
Secondo gli analisti, inoltre, a pesare potrebbe essere anche l’inesperienza di Kewalramani nel ruolo di CEO. Tra pochi mesi l’attuale CMO dovrà guidare Vertex in almeno sette nuove aree terapeutiche.
L’azienda americana sta infatti lavorando su anemia falciforme, beta talassemia, malattia renale mediata da APOL-1, distrofia muscolare di Duchenne e altre patologie.