50 milioni di dollari per assicurarsi i diritti di un promettente candidato contro la dermatite atopica. È la cifra che la spagnola Almirall ha pagato per lebrikizumab, messo a punto dalla biotech USA Dermira.
La notizia arriva tre mesi dopo che Dermira ha pubblicato dati di fase 2b che mostrano come tre diversi dosaggi di lebrikizumab abbiano superato il placebo nel migliorare i sintomi della dermatite atopica, prurito e infiammazione cutanea, secondo il sistema di misurazione Eczema Area and Severity Index (EASI).
Dermira dovrà però confermare i suoi risultati in uno studio di fase 3 che prevede di iniziare entro la fine dell’anno.
“Siamo estremamente lieti di collaborare con Dermira al programma di sviluppo clinico di lebrikizumab e siamo entusiasti della prospettiva di offrire in Europa quella che potrebbe essere la miglior terapia per le persone affette da dermatite atopica da moderata a severa. Almirall ritiene che il farmaco possa raggiungere picchi di vendite potenziali per circa 450 milioni di euro”, ha dichiarato il CEO di Almirall, Peter Guenter.
Sulla base dell’accordo, Dermira incasserà altri 30 milioni di dollari quando Almirall inizierà “alcuni studi clinici di fase 3” e fino a ulteriori 85 milioni quando lebrikizumab otterrà l’approvazione in Europa e raggiungerà il mercato.