Quando Kåre Schultz è entrato a far parte di Teva come CEO nel novembre 2017, la pharma israeliana era in difficoltà. Grossi debiti, costi elevati e vendite in calo.
La campagna di riduzione dei costi biennale voluta da Schultz, che a oggi ha tagliato miliardi di dollari di spese, è entrata nell’anno conclusivo.
Durante la comunicazione dei risultati del primo trimestre, il CEO ha affermato che la ristrutturazione “non è stata un compito facile”. Molte “brave persone” – circa 10.000 – hanno già lasciato l’azienda”, ha detto nella conference call del 2 maggio con gli analisti. Altri andranno via quest’anno. La ristrutturazione ha incluso il consolidamento delle sedi produttive e amministrative.
Finora l’azienda ha tagliato circa 2,5 miliardi di dollari di costi, con un obiettivo finale di 3 miliardi di dollari. Le spese di Teva per il 2017 sono state di 16,3 miliardi di dollari e l’azienda quest’anno vuole scendere a 13,3.
Per quanto riguarda i risultati del Q1, Copaxone, farmaco contro la sclerosi multipla, ha continuato a perdere sotto la pressione dei generici, incassando 208 milioni di dollari, in calo del 56% rispetto ai 476 milioni di dollari realizzati durante lo stesso periodo dell’anno scorso.
Teva prevede che i ricavi di Copaxone negli Stati Uniti arriveranno a 800 milioni di dollari quest’anno, rispetto alle aspettative precedenti di 1 miliardo di dollari.
A livello mondiale, il farmaco dovrebbe arrivare a 1,3 miliardi alla fine di quest’anno.
Nel frattempo, la società ha razionalizzato il proprio portafoglio di farmaci generici. Schultz ha detto che in questo campo Teva sta vivendo una fase di stabilizzazione: il business dei generici del Nord America sta ora realizzando circa 1 miliardo di dollari per trimestre.
Per quanto riguarda i nuovi prodotti, la pharma israeliana si aspetta che Ajovy e Austedo, contro l’emicrania e la discinesia tardiva e la corea associata alla Malattia di Huntington, contribuiscano a generare crescita.
Le previsioni di incasso si attestano rispettivamente a 150 e 350 milioni.
Il fatturato del Q1 è stato di 4,3 miliardi di dollari, con un calo del 15%.
Le vendite negli Stati Uniti sono diminuite del 20%.