“Non voglio i loro soldi”. Donald Trump non gira intorno all’argomento e dichiara esplicitamente che eventuali finanziamenti da parte dell’industria farmaceutica alla campagna per la presidenza del 2020 negli USA non saranno ben accetti.
Il presidente degli Stati Uniti – intervenuto a un evento sull’abuso di oppioidi, il Rx Heroin and Drug Abuse Summit di Atlanta che si è tenuto la settimana scorsa – ha anche sottolineato che il settore farmaceutico “dovrebbe essere ritenuto responsabile” per il suo ruolo nella distribuzione e commercializzazione illecite di oppioidi.
In passato, in realtà, Trump aveva accettato finanziamenti elettorali dalle industrie, sia prima, sia dopo la sua elezione nel 2016.
In particolare, i finanziamenti ottenuti dalle industrie farnaceutiche hanno raggiunto la cifra di 386.862 dollari, circa un quarto dei 2,5 milioni di dollari ricevuti dal suo avversario, Hillary Clinton.
Ma, una volte eletto, Trump ha bacchettato le pharma per il continuo aumento dei prezzi dei farmaci e i contenziosi legali.
La riduzione del prezzo dei farmaci da prescrizione è stato un argomento cardine della campagna elettorale di Trump, insieme alla velocizzazione dell’approvazione dei generici e dei biosimilari per favorire la competizione.